Casale: binario morto
Incognite sulla mobilità del futuro. La città monferrina vede ridurre i suoi collegamenti ferroviari con le città limitrofe, e i politici si dividono sulle scelte da compiere
Incognite sulla mobilità del futuro. La città monferrina vede ridurre i suoi collegamenti ferroviari con le città limitrofe, e i politici si dividono sulle scelte da compiere
Roberto Rossi è un cittadino casalese che lavora a Milano: “viaggio solo in treno, ho provato ad andare al lavoro in macchina ma è un incubo, tra traffico e parcheggi”; per questo è diventato portavoce del Comitato Pendolari di Casale, nato nel 2001. “Non siamo persone appassionate di ferrovie – afferma – ce ne dobbiamo occupare nostro malgrado, per sostenere un servizio che in teoria dovrebbe essere garantito e invece pare una conquista!”. Un piccolo successo è stato ottenuto nel 2003-2004, quando venne accolta la richiesta presentata dal Comitato per favorire le coincidenze a Vercelli dei passeggeri casalesi diretti a Milano. Ma oggi? “Ad agosto verrà interrotta completamente la linea Asti-Casale-Mortara, su cui già i treni non si vedono da tempo, sostituiti dai bus, una cosa mai successa dall’Unità d’Italia al giorno d’oggi”. Ma non sono solo i casi estremi a compromettere il sistema: “le riduzioni di orario su tutte le tratte locali compromettono l’uso del mezzo pubblico, che funziona come alternativa solo se è garantito in modo regolare e capillare. Proprio oggi che bisognerebbe incentivare l’uso dei treni, la gente viene obbligata a usare il mezzo proprio con danno al proprio portafoglio e all’ambiente”.
Le criticità del servizio ferroviario a Casale sono in effetti molteplici: “i sistemi di trasmissione dati di Rfi si rompono spesso, costringendo il capotreno a fermarsi a tutti i passaggi a livello, dove occorre intervenire col sistema manuale; il ponte ferroviario di Casale è, e resta, a binario unico; le linee verso Asti e verso Vercelli sono trascurate in maniera crescente”.
Se c’è una cosa su cui tutti concordano a Casale è la posizione geografica della città: situata nel mezzo del triangolo industriale e raggiungibile in un’ora da Torino, Milano e Genova, senza dimenticare i vicini centri di Vercelli, Asti e Alessandria. Ma su come approfittare di questa vicinanza, le posizioni si diversificano. Ai due caselli autostradali, infatti, non corrisponde altrettanta abbondanza di collegamenti via ferro che però gioverebbero alla salute dei cittadini (le polveri sottili, dicono i dati Arpa, superano le soglie di tolleranza oltre 100 giorni in un anno) e al traffico che, tra code e parcheggi non distingue la città di 36.000 abitanti dalle grandi metropoli.
All’estero, scrivono alcuni consiglieri comunali di Asti, “le ferrovie sembrano godere di un rinnovato splendore” e vengono favorite per migliorare i trasporti e la qualità della vita. La ricetta per collegare i piccoli centri urbani in effetti non manca: trasformare la rete infrastrutturale ferroviaria in una sorta di “tratta metropolitana” tra città e paesi, accompagnata da autobus e piste ciclabili per muoversi in città, così come da grandi parcheggi in periferia e collegamenti navetta verso il centro. Ma i progetti complessivi restano un miraggio, i soldi sono pochi e ci si interroga sulla priorità da attribuire al treno o alle automobili.
Ha provocato scalpore, ad esempio, la posizione dell’Assessore ai Trasporti di Casale che ha valutato gli eventuali vantaggi di una soppressione della tratta Casale–Asti, sospesa da gennaio per il cedimento di una galleria lungo il percorso: se le ferrovie decidessero di smantellarla, sarebbe immediato il completamento della tangenziale verso Ozzano. “Di fronte ai crescenti tagli del servizio – aggiunge l’assessore – dobbiamo chiederci quali sia la formula migliore per garantire il servizio pubblico a un numero di utenti spesso limitato”. Le stesse ferrovie hanno infatti più volte esposto dubbi sulla convenienza di mantenere in vita tratte con scarso numero di passeggeri, come appunto quelle gravitanti sul territorio casalese.
Ma “un servizio più efficiente e treni migliori produrrebbero un aumento della domanda – dice Adriana Sala, consigliere comunale di minoranza a Vercelli – con grossi vantaggi dal punto di vista ambientale”. Senza contare che “è necessario un collegamento veloce tra i tre poli dell’Ateneo Avogadro [e la linea Alessandria-Vercelli transita per Casale], come auspicato dal Rettore”.
Il sindaco di Casale sostiene che i giochi con la Regione sono ancora aperti e rimanda al tavolo tecnico tra le parti, che si svolgerà a Casale nel mese di settembre. Lo stato attuale delle cose, però, chi favorisce? “Certamente le autolinee private e la autostrade – scrivono in un documento i consiglieri di opposizione di Asti – la cosa di per sé non sarebbe un male, se non fosse che a perdere rischia di essere l’interesse dei cittadini”.