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La torre dell’Italcementi: abbatterla o salvarla
Dibattito aperto in città sul futuro della torre: si pensava inizialmente all'abbattimento ma l'associazione "Il Cemento" ne chiede la salvaguardia, in quanto si tratta di una costruzione unica nel suo genere
Dibattito aperto in città sul futuro della torre: si pensava inizialmente all'abbattimento ma l'associazione "Il Cemento" ne chiede la salvaguardia, in quanto si tratta di una costruzione unica nel suo genere
Dopo la demolizione dell’ex stabilimento dell’Eternit, nel quartiere del Ronzone il manufatto che spicca di più nello skiline è la torre che si trova nell’area dell’Italcementi (nella foto d’archivio uno stabilimento del gruppo). Con i suoi cinquantasette metri di altezza costituisce un pezzo unico nel suo genere. Ma potrebbe venire presto abbattuto. L’Italcementi, con una delle più importanti imprese specializzate nel settore in Italia, sta infatti per procedere alla dismissione di parte di stabilimenti di sua proprietà ancora in piedi. Ed è in programma anche la demolizione della torre casalese, attraverso un intervento spettacolare: si dovrebbe utilizzare un congegno radiocomandato posto su una gru che effettui un intervento mirato e non verrebbero quindi utilizzate le cariche esplosive. Ma il condizionale è ancora d’obbligo: l’associazione “Il Cemento”, attraverso il presidente Consolata Buzzi ha, infatti, chiesto all’amministrazione casalese di fare il possibile perché venga evitato l’abbattimento di quello che sarebbe un manufatto unico nel suo genere, un vero e proprio gioiello dell’archeologia industriale. Per il momento, però, si tratta soltanto di una richiesta, in quanto ci sono alcuni interrogativi sul tappeto. Innanzitutto occorrerà capire quali sono le intenzioni dell’Italcementi che è la proprietaria del terreno sul quale si trova il manufatto. In secondo luogo capire se vi siano o meno delle problematiche legate alla sicurezza. E poi ancora valutare quali scenari si andranno a delineare, ossia a chi spetterà, una volta mantenuto il manufatto, la manutenzione. Tutti punti che sindaco di Casale dovrà valutare, fatte tutte le verifiche del caso, insieme alla propria giunta. Ma quella dell’abbattimento o meno è ancora una partita tutta aperta. E una delle incognite è proprio quella dei costi ai quali dovrebbero andare, eventualmente, incontro le casse comunali.