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Demezzi chiede un incontro per salvare i tribunali
Mentre il centro sinistra attende di discutere il suo ordine del giorno, Demezzi convoca a Casale i sindaci dei tribunali a rischio chiusura
Mentre il centro sinistra attende di discutere il suo ordine del giorno, Demezzi convoca a Casale i sindaci dei tribunali a rischio chiusura
L’opposizione di centro – sinistra aveva depositato sul tavolo del presidente del consiglio comunale Grazia Bocca una proposta di ordine del giorno per tutelare il futuro del tribunale di Casale Monferrato. Questa settimana non se ne è parlato durante la seduta consigliare, ma il sindaco Giorgio Demezzi si è mosso. E domani, venerdì incontra il presidente del tribunale Antonio Marozzo ed il presidente dell’Ordine degli avvocati, Gianni Conti. Il meeting è finalizzato a preparare un incontro che si terrà la prossima settimana a Casale al quale sono stati invitati i rappresentanti di città, sede di tribunale o di sezione staccata, che rischiano la chiusura in conseguenza del riordino delle circoscrizioni giudiziarie. Tra questi ci saranno anche esponenti del Comune di Acqui Terme e di Tortona, sedi di palazzi di giustizia che rischiano di essere cancellati con un semplice tratto di penna. Decisione che per Casale sarebbe particolarmente penalizzante visto che la città monferrina non è soltanto sede di tribunale ma anche di corte d’Assise anche se è pur vero che negli ultimi anni non si sono celebrati processi. Ma questo non è un problema di costi o di efficienza, anzi vuole dire che reati gravi come l’omicidio non se ne sono consumati nel territorio casalese e che, questa, pertanto, sia pure con qualche distinguo rimane una zona relativamente tranquilla. Demezzi nei giorni scorsi ha sviluppato una intensa “diplomazia” cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di primo cittadini e di amministrazioni, e non soltanto in Piemonte, in quanto ad esempio è stato invitato anche il Comune di Voghera, che è nella vicina provincia di Pavia. Il passo successivo sarà quello di coinvolgere il territorio anche perché, per una città di piccole – medie dimensioni, la perdita di un tribunale vorrebbe dire una serie di conseguenze a catena, che avrebbero un denominato comune: una minore presenza dello Stato.