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Piccoli tribunali addio? Si mobilitano sindaci e avvocati
Il sindaco Demezzi ha convocato sindaci dei centri dove i tribunali sono a rischio. Acqui, Casale e Tortona in provincia di Alessandria. E tra un mese un documento da inoltrare al ministro della giustizia
Il sindaco Demezzi ha convocato sindaci dei centri dove i tribunali sono a rischio. Acqui, Casale e Tortona in provincia di Alessandria. E tra un mese un documento da inoltrare al ministro della giustizia
I rappresentanti dei Comuni e degli ordini forensi dove si trovano tribunali a rischio di chiudere i battenti per via del provvedimento del ministro della giustizia Nitto Palma che rivede le circoscrizioni giudiziarie (in pratica potrebbero “saltare” gli uffici giudiziari che non si trovano nei comuni capoluogo di provincia e hanno meno di 15 magistrati in forza) si sono trovati nella sala del consiglio comunale di Casale. La riunione convocata dal sindaco Giorgio Demezzi (che aveva avuto la settimana scorsa un incontro con il presidente del tribunale di Casale Antonio Marozzo ed il presidente dell’Ordine degli avvocati casalesi Gianni Conti, anch’egli intervenuto ieri con il consigliere Gianluca Scagliotti) si è svolta venerdì pomeriggio e per due ore circa c’è stato un confronto serrato tra i vari partecipanti, tra i quali esponenti degli ordini degli avvocati e dei Comuni di Acqui Terme e Tortona (che con Casale sono i tre tribunali in Provincia di Alessandria che potrebbero venire soppressi o accorpati, con l’aggravante che Casale è anche sede di Corte d’Assise), Ivrea, Pinerolo, Saluzzo, Voghera. C’era anche il deputato Franco Stradella, mentre il deputato monregalese Enrico Costa (commissione giustizia di Montecitorio) non è venuto ma ha assicurato che seguirà con attenzione la vicenda. Nella riunione è stato esaminato attentamente il decreto legislativo che interviene sull’attuale geografia giudiziaria italiana e che penalizzerà, se rimarrà tale, il Piemonte. Rappresentanti degli avvocati e delle amministrazioni comunali si ritroveranno tra un mese, nuovamente a Casale, per elaborare un documento da inoltrare nelle sedi competenti, ministro della giustizia in testa, nel quale si andrà a dimostrare, numeri alla mano, che i tribunali piemontesi funzionano e che una loro riduzione o soppressione porterebbe in realtà degli effetti contrari, con un incremento di cause nei centri che rimarrebbero. “Da parte di tutti si è convenuto – dichiara il sindaco di Casale Giorgio Demezzi – che questo non è un problema che riguarda soltanto le municipalità o l’avvocatura, ma tutti i cittadini, perché sarebbero loro i primi ad avvertire i disagi di distanze più lunghe o da un ulteriore intasamento delle sedi giudiziarie”. E per questo sindaci e avvocati stano pensando di organizzare nei vari territori interessati delle riunioni o delle assemblee pubbliche per illustrare la situazione alla popolazione.