Ctp, ovvero la democrazia alfabetica
L'esperienza del Centro territoriale permanente di formazione degli adulti di Casale che ogno anno "licenzia" oltre cento studenti di scuola media e superiore
L'esperienza del Centro territoriale permanente di formazione degli adulti di Casale che ogno anno "licenzia" oltre cento studenti di scuola media e superiore
Una storia stimolante e fruttuosa ha il Ctp di Casale, oggi situato nei nuovi locali dell’Istituto Negri, presso l’ex Piccolo Seminario, rinato a fini scolastici dopo un accurato lavoro di restauro. Qui la passione e la professionalità le si sente nell’aria, e nelle parole di tre insegnanti di buona esperienza: Lucia Milani, Piera Grandi e Patrizia Ferrario, parte dell’organico del centro di formazione.
Com’è nato il Ctp di Casale?
Siamo partiti con corsi di alfabetizzazione di 150 ore nel lontano 1997, per accedere poi al Piano Nazionale di formazione degli adulti dal 1999, grazie all’impegno della preside Titti Palazzetti (foto piccola)
Di cosa vi occupate?
Il Centro promuove due obbiettivi paralleli: l’insegnamento dell’italiano agli stranieri e la formazione degli adulti che vogliono conseguire la licenza media e, col progetto Polis, anche il diploma di scuola superiore.
Proprio il progetto Polis costituisce il fiore all’occhiello del centro formativo di Casale: un esperimento nato qui, ed ora adottato come modello nazionale, che prevede corsi di scuola superiore per adulti della durata di tre anni, articolati in moduli serali (orario 19.00-23.00), per venire incontro alle esigenze di studenti-lavoratori. Ampio il ventaglio delle proposte: perito, scienze umane, ragioneria, geometra e istituto alberghiero per la sede di Casale; liceo scientifico e artistico per la sede di Valenza.
Se consideriamo poi l’attività “tradizionale” del Ctp – composta dai corsi di italiano per stranieri (con certificati validi per la prefettura), da corsi di licenza media e, di recente, anche dalla preparazione dei certificati Cils e Celi delle università di Siena e Perugia – la varietà dei servizi forniti si fa davvero ampia. “Non dimentichiamo inoltre i corsi di lingue straniere, di informatica e di assistenza familiare, attivati su richiesta”, aggiungono le insegnanti con soddisfazione, “oltre ai corsi decentrati nei paesi, grazie a convenzioni e a contributi regionali”.
Quali sono i numeri della scuola?
Nei corsi di alfabetizzazione si contano circa 120 studenti all’anno. Per i corsi di scuola media e superiore i numeri sono un po’ più bassi: al Liceo di Scienze Umane raggiungiamo i 20 iscritti per anno, anche se molti si perdono.
E’ una questione di motivazione?
Precisamente. Mentre il possesso di una buona competenza linguistica è percepito come fondamentale dagli stranieri, oltre che richiesto dalle norme per il rilascio del permesso di soggiorno, il conseguimento di un diploma di scuola media e superiore si scontra con gli impegni lavorativi e familiari, e non sempre si concilia alla perfezione. Così, gli stranieri che frequentano i corsi di alfabetizzazione sono altamente motivati (si noti che vengono per scelta, nessuno è obbligato), mentre i lavoratori che si iscrivono ai corsi di licenzia media si scoraggiano di più, essendo (apparentemente) più superfluo l’obbiettivo.
La varietà dei corsi forniti, poi, si intreccia con la varietà di storie umane e personali. Ma chi sono i vostri studenti?
Abbiamo una prima differenziazione tra italiani e stranieri, e una seconda tra analfabeti e scolarizzati. In altre parole, ci sono studenti stranieri che non hanno avuto accesso all’istruzione nel loro paese d’origine e che, stando qui anche a lungo, hanno imparato a parlare ma non a leggere e scrivere. E poi ci sono coloro che hanno invece un buon livello di scolarità pregressa, e ciò li spinge a percorrere i diversi gradi di formazione fino al conseguimento di un diploma, insieme agli italiani che per qualche motivo non avevano completato il loro ciclo di studi.
La scuola, dunque, serve sempre. E dovunque. Per la crescita professionale e per l’inserimento nel paese di residenza. Lo sa bene chi è stato all’estero: i problemi di sistemazione, di impiego e di realizzazione sono inevitabili, ma diventano insormontabili senza una conoscenza solida e approfondita della lingua locale.
La scuola, inoltre, è un servizio. E in un momento di crisi e di trasformazione, dove non sembrano chiare le priorità, un Centro come questo, che si fa luogo d’incontro e di scambio, oltre che di istruzione, esemplifica il senso di una scuola al servizio dei cittadini. Ma avvertono le insegnanti: Stiamo cercando di mantenere attivi questi corsi, nonostante i tagli ministeriali: ci sono sempre più richieste (in particolare dai paesi del Monferrato) e sempre meno risorse.
L’immigrazione è un problema laddove non c’è integrazione; analogamente la disoccupazione ristagna se non si fornisce qualificazione. Ma allora, vien da chiedersi uscendo dalle aule del Ctp, non varrebbe la pena fugare ogni dubbio e credere ancora nel ruolo della formazione scolastica?
[Per informazioni inerenti ai corsi rivolgersi al Centro Territoriale Permanente di Casale: via Gonzaga 21, telefono 0142-452313, email smleardi@tin.it]