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Tumore del fegato rimosso con il calore
L'intervento eseguito ambulatorialmente per la prima volta alla Radiologia di Casale su di un paziente di 78 anni subito dimesso
L'intervento eseguito ambulatorialmente per la prima volta alla Radiologia di Casale su di un paziente di 78 anni subito dimesso
Si chiama termoablazione percutanea epatica con onde a radiofrequenza l’operazione di radiologia interventistica eseguita per la prima volta a Casale Monferrato lo scorso 27 ottobre presso il Servizio di Radiologia diretto dal dottor Stefano Barbero. L’intervento, effettuato con successo e senza complicanze, ha permesso la rimozione di una lesione nodulare epatica su di un paziente di 78 anni seguito dal Reparto di Malattie Infettive diretto dal dottor Guido Chichino.
Sulla scorta dell’ormai ultradecennale esperienza in materia, maturata presso l’Istituto Universitario di Radiologia Diagnostica ed Interventistica delle Molinette di Torino dal quale proviene, il dottor Barbero ha eseguito l’intervento coadiuvato dal dottor Luigi Spagnolo, in anestesia locale sotto guida ecografica. Questa metodica di asportazione delle lesioni tumorali non è invasiva, viene effettuata direttamente presso la Radiologia e, comportando un ridotto disagio al paziente viene di norma eseguita in regime ambulatoriale o di ricovero breve. L’efficacia di questa innovativa tecnica è ormai comprovata dalle linee guida internazionali e, per lesioni epatiche di piccole dimensioni, si pone in concorrenza sia alla chirurgia tradizionale che ad altre tecniche interventistiche come ad esempio l’alcolizzazione, anch’essa molto utilizzata per la rimozione di piccole masse tumorali localizzate.
L’impiego della termoablazione nella terapia dei tumori del fegato, sfrutta la necrosi coagulativa provocata dal calore dopo pochi minuti di esposizione a temperature superiori ai 60 °C. L’energia che serve a sviluppare il calore necessario viene prodotta da onde a radiofrequenza trasmesse ad un ago elettrodo, che si apre a ombrello una volta posizionato, direttamente all’interno della massa neoplastica. Il paziente viene sottoposto ad una blanda sedazione e dopo una decina di minuti il radiologo interventista è in grado di valutare l’efficacia del trattamento utilizzando un mezzo di contrasto ecografico, capace di rilevare l’estensione dell’area di necrosi ed eventuali zone di tessuto tumorale residuo che necessitano di ulteriore trattamento.
La termoablazione mediante radiofrequenza è una tecnica efficace nella rimozione di piccole lesioni nodulari con il vantaggio, rispetto all’alcolizzazione che viene di norma utilizzata per gli interventi su tumori al fegato localizzati, di consentire il trattamento di noduli di dimensioni anche superiori a 3 centimetri in una singola seduta.
Sulla scorta dell’ormai ultradecennale esperienza in materia, maturata presso l’Istituto Universitario di Radiologia Diagnostica ed Interventistica delle Molinette di Torino dal quale proviene, il dottor Barbero ha eseguito l’intervento coadiuvato dal dottor Luigi Spagnolo, in anestesia locale sotto guida ecografica. Questa metodica di asportazione delle lesioni tumorali non è invasiva, viene effettuata direttamente presso la Radiologia e, comportando un ridotto disagio al paziente viene di norma eseguita in regime ambulatoriale o di ricovero breve. L’efficacia di questa innovativa tecnica è ormai comprovata dalle linee guida internazionali e, per lesioni epatiche di piccole dimensioni, si pone in concorrenza sia alla chirurgia tradizionale che ad altre tecniche interventistiche come ad esempio l’alcolizzazione, anch’essa molto utilizzata per la rimozione di piccole masse tumorali localizzate.
L’impiego della termoablazione nella terapia dei tumori del fegato, sfrutta la necrosi coagulativa provocata dal calore dopo pochi minuti di esposizione a temperature superiori ai 60 °C. L’energia che serve a sviluppare il calore necessario viene prodotta da onde a radiofrequenza trasmesse ad un ago elettrodo, che si apre a ombrello una volta posizionato, direttamente all’interno della massa neoplastica. Il paziente viene sottoposto ad una blanda sedazione e dopo una decina di minuti il radiologo interventista è in grado di valutare l’efficacia del trattamento utilizzando un mezzo di contrasto ecografico, capace di rilevare l’estensione dell’area di necrosi ed eventuali zone di tessuto tumorale residuo che necessitano di ulteriore trattamento.
La termoablazione mediante radiofrequenza è una tecnica efficace nella rimozione di piccole lesioni nodulari con il vantaggio, rispetto all’alcolizzazione che viene di norma utilizzata per gli interventi su tumori al fegato localizzati, di consentire il trattamento di noduli di dimensioni anche superiori a 3 centimetri in una singola seduta.