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Casale non ci sta: “vergognosa l’offerta di denaro per non costituirsi parte civile”
Sembrano non bastare le dichiarazioni del sindaco Demezzi, che ribadisce l'inesistenza di alcun contatto uffiale, a placare le polemiche che stanno interessando la città di Casale in queste ore. C'è chi giura che l'offerta di circa 20 milioni di euro formulata da Schmidheiny sia reale e anzi esista già una trattativa avviata.
Sembrano non bastare le dichiarazioni del sindaco Demezzi, che ribadisce l'inesistenza di alcun contatto uffiale, a placare le polemiche che stanno interessando la città di Casale in queste ore. C'è chi giura che l'offerta di circa 20 milioni di euro formulata da Schmidheiny sia reale e anzi esista già una trattativa avviata.
E’ una questione che certamente terrà banco anche nei prossimi giorni quella scoppiata a Casale in merito alla presunta offerta di un’ingentente somma di denaro (si parla di 18-20 milioni di euro) effettuata dallo svizzero Stephan Schmidheiny in cambio della rinuncia da parte del Comune di Casale Monferrato di costituzione come parte civile nei suoi confronti durante il processo Eternit. In un comunicato il sindaco Giorgio Demezzi smentisce la trattativa, affermando: “devo innanzitutto precisare che al momento non c’è nessuna trattativa in corso che veda coinvolta direttamente ed in prima persona l’Amministrazione comunale. La questione centrale del ragionamento comunque non sono le risorse che vengono messe a disposizione, bensì la tutela degli interessi dei cittadini e della dignità della città di Casale Monferrato. Su un tema così cruciale per la città sarà, inoltre, nostro dovere informare prima di tutto i cittadini e il Consiglio comunale e condividere con loro i prossimi eventuali passi da affrontare”.
Intanto però sia le associazioni delle vittime che tanti singoli cittadini dimostrano la propria indignazione per una trattativa passata in sordina e dal contenuto difficile da tacere: la possibilità concreta di “comprare”, come affermano sconcertati diversi parenti delle vittime, la dignità delle persone defunte in cambio di soldi da destinare forse alla prosecuzione dei lavori di bonifica, ponendo l’Amministrazione dinnazi alla scelta se sia meglio ricevere una grande somma di denaro subito o affrontare il lungo iter previsto dalla legge per ottenere eventuali risarcimenti, insieme, ovviamente, a una sentenza di condanna che avrebbe anche un importante valore simbolico e di ricerca di giustizia da parte di coloro che hanno perso una persona cara.
Intanto però sia le associazioni delle vittime che tanti singoli cittadini dimostrano la propria indignazione per una trattativa passata in sordina e dal contenuto difficile da tacere: la possibilità concreta di “comprare”, come affermano sconcertati diversi parenti delle vittime, la dignità delle persone defunte in cambio di soldi da destinare forse alla prosecuzione dei lavori di bonifica, ponendo l’Amministrazione dinnazi alla scelta se sia meglio ricevere una grande somma di denaro subito o affrontare il lungo iter previsto dalla legge per ottenere eventuali risarcimenti, insieme, ovviamente, a una sentenza di condanna che avrebbe anche un importante valore simbolico e di ricerca di giustizia da parte di coloro che hanno perso una persona cara.