Una mozione di “Casale si cambia” per l’Amc

Non piace alla lista civica Casale si cambia la decisione dell’assemblea dell’Azienda Multiservizi Casalese che ha aumentato un provvedimeno di adeguamento sugli emolumenti di alcuni amministratori nella misura del 27%, passando dal 55% al 70% rispetto all’emolumento spettante al sindaco di Casale Monferrato. Il Comune di Casale detiene il 76% delle quote azionarie dell’Amc che è una sua società partecipata. Il capogruppo Pietro Gilardino e il consigliere Pier Felice Scagliotti avevano già inviato una lettera nella quale evidenziavano come “non tutto quello che è lecito è opportuno” nel senso che il provvedimento è stato preso in un momento di particolare congiuntura economica. Di qui la presentazione di una mozione, che dovrebbe venire discussa nella prossima seduta di consiglio comunale, il 16 novembre, con la quale, se verrà approvata, si impegna il sindaco Giorgio Demezzi, si richiedere la revoca del provvedimento al’ssemblea e, in via subordinate, di sospenderne immediatamente l’efficacia in attesa di formulare a breve un più compiuto atto di indirizzo.
“Speriamo di poter trovare una convergenza in consiglio – dice Scagliotti – magari con degli emendamenti”. Per l’assessore con delega all’Amc Nicola Sirchia “si tratta di un atto provisto dalla legge ed approvato dal consiglio di amministrazione dell’Amc nella sua autonomia. E arriva a fronte di impegni accresciuti del consiglio e del suo presidente Franco Cellerino, in termini di recupero di fatturato, di nuovi clienti, di ricerca di nuovi mercati”.
Il confronto dunque è aperto e sarà, probabilmente, la sede del consiglio comunale a trovare o meno una composizione tra le due differenti posizioni.