Le emozioni del mio primo mese in serieA
Primo appuntamento infrasettimanale con il giocatore della Junior, che si svela in esclusiva per AlessandriaNews. Si parte con le prime emozioni da giocatore di SerieA: il debutto, il PalaFerraris, l'infortunio, il ritorno in campo
Primo appuntamento infrasettimanale con il giocatore della Junior, che si svela in esclusiva per AlessandriaNews. Si parte con le prime emozioni da giocatore di SerieA: il debutto, il PalaFerraris, l'infortunio, il ritorno in campo
Un’altra considerazione che riaffiora pensando a mente libera al mio primo mese in SerieA riguarda il livello assoluto, dal punto di vista tecnico, della categoria. Un livello che mi ha impressionato sin dalla prima gara contro Sassari, soprattutto per la velocità di esecuzione. Io che son passato dalla B1 alla A posso dire in tutta tranquillità che la differenza tra una categoria e l’altra e di circa mezzo secondo: se sali di una categoria, hai mezzo secondo in meno per pensare a cosa fare quando hai la palla in mano. E, alla fine, ti ritrovi a giocare in SerieA, dove ti lasciano solo qualche decimo per pensare a quale decisione prendere. E’ un lampo, sei praticamente costretto a pensare e reagire quasi simultaneamente, ed il bello è che devi continuare a farlo per tutta la partita, senza distrazioni, a ritmi che anche solo scendendo in LegaDue sono impensabili. Anche questo duro impatto con la realtà ci ha giocato un brutto scherzo a Sassari, mentre ora ci stiamo facendo la pelle.
Poi è arrivata la partita contro Cremona, il debutto di Casale, intesa come città, nella massima serie. Di quella partita, ovviamente, riaffiorano emozioni contrastanti: da un lato ricordo benissimo l’atmosfera che io e tutti i miei compagni abbiamo provato nel vedere il PalaFerraris stracolmo. Una sensazione unica, resa ancora più forte dalla nuova struttura del palazzetto: con le ultime modifiche apportate, sembra di giocare in un catino, sembra di sentire il pubblico quasi entrare in campo con te, e questa è molto probabilmente la cosa più bella, che forse altri sport dovrebbero prendere da esempio. Casale ha saputo dimostrare che città e squadra possono essere una cosa sola ed in maniera sportivamente positiva. In questo senso, il legame che unisce noi giocatori alla città è un qualcosa di speciale, che viene anzitutto dalle tante iniziative che lo staff promuove per renderci parti sempre più vicine. Iniziative alle quali noi aderiamo volentieri, perchè abbiamo proprio la sensazione di attirare al palazzetto persone che magari fino a qualche tempo fa non seguivano questa bellissima disciplina. E questa è una nostra prima vittoria, in attesa che arrivino quelle in campo ovviamente. Il PalaFerraris quella sera mi ha trasmesso bellissime sensazioni, solo in parte macchiate dall’infortunio che ho patito nel finale. Un infortunio dal quale mi sono ristabilito in tempi veloci, grazie ad uno staff preparatissimo, al punto da considerarlo più un incidente di percorso. Siccome sono un ottimista, ho cercato e cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno anche in situazioni simili: era da tre anni che non mi fermavo mai, e lo stop forzato mi ha permesso di guardare i miei compagni con l’occhio dello spettatore, consentendomi di capire di più come ci muoviamo in campo. Per la serie: non tutti i mali vengono per nuocere! Adesso aspetto di provare l’emozione della vittoria in SerieA, spero di togliermi il sassolino dalla scarpa quanto più presto possibile!