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Il punto di Giancarlo Ferrero
Il numero 20 della Novipiù racconta in esclusiva per AlessandriaNews le sue sensazioni dopo la prima storica vittoria in SerieA
Il numero 20 della Novipiù racconta in esclusiva per AlessandriaNews le sue sensazioni dopo la prima storica vittoria in SerieA
Una grande, grandissima emozione. E finalmente il giusto premio per tutto quello che abbiamo dato in campo fino ad oggi. Prima o poi doveva arrivare la vittoria, non poteva essere altrimenti viste le ottime prestazioni, soprattutto le ultime contro Milano e Treviso. La vittoria, la prima di una (si spera) lunga serie, ottenuta contro un avversario che partiva strafavorito e che si è confermato di primissimo livello, motivo per cui mi sento di dire che la nostra prestazione vale qualcosa in più della pura vittoria: Avellino ha giocatori davvero eccezionali, basti pensare ai nostri ex Dean e Slay: il primo ha trascinato i suoi permettendo alla propria squadra di risponderci colpo su colpo, e lo dico con un po’ di rammarico visto che quando sono entrato ero io ad avere il compito preciso di limitarlo quanto più possibile; il secondo ha dimostrato di saper incendiare la partita con autentiche fiammate, confermandosi giocatore di altissimo profilo. E questo deve essere anche un vanto per noi, perchè è segno che a Casale si può crescere moltissimo come cestista. Anche io sento che sto notevolmente crescendo come giocatore, e anche in partite che dal punto di vista personale non vanno benissimo come quella di Avellino cerco sempre di trarre gli elementi positivi, come ad esempio il fatto di aver imparato sul campo trucchi del mestiere che mi torneranno utili già dalla prossima partita. Come detto, loro sono stati grandi, ma noi siamo stati semplicemente fantastici: non è bello parlare dei singoli, anche perchè sono convinto che questa sia la vittoria di un gruppo, ma non c’è dubbio che il primo nome a venirmi in mente è quello di Shakur: arrivava con pochissimi allenamenti fatti con il gruppo, eppure in diversi tratti della partita è stato il giocatore che ci ha tenuti a galla, permettendoci di replicare ad Avellino senza mai cedere di un passo. Ha fatto delle giocate sensazionali, ed è stato capace di trasmettere entusiasmo a tutta la squadra. Poi, chiaramente, non vanno dimenticati gli altri, come ad esempio Stevic che ha fatto un altro grande passo verso l’integrazione nei meccanismi della squadra, oppure Nnamaka, che non ha segnato tanto come Shakur o Chiotti ma ha messo due bombe dall’angolo in un momento delicatissimo del match. Un match che abbiamo vinto negli ultimi 5 minuti, che abbiamo terminato in crescendo, in controtendenza rispetto ad alcune gare del nostro inizio di campionato, e questo è un altro aspetto enormemente positivo, che ci ha gasato al punto giusto in vista delle prossime sfide. Adesso la nostra mente dovrà progressivamente sintonizzarsi sulla partita contro Montegranaro: già mi immagino un PalaFerraris stracolmo, magari anche più del solito visto che da un lato ci sarà la voglia di festeggiare con noi la prima storica vittoria, e, dall’altro, quella di domenica sarà una partita chiave. Non c’è un momento giusto per vincere, non esiste un calendario favorevole di per sè, perchè tutto dipende sempre dalla capacità di ragionare di partita in partita, ma non posso nascondere che la sfida contro Montegranaro arriva nel momento ideale: noi in crescita e gasatissimi per la vittoria, loro in un momento di difficoltà anche per il fatto di dover assimilare la filosofia del nuovo allenatore, nel momento in cui prevalere significherebbe prendersi un vantaggio in classifica che, è scontato dirlo, fa davvero gola.