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Dai piccoli comuni un no all’offerta Schmidheiny
Il sindaco di Pontestura Franco Berra la boccia come inopportuna. E pensa di convocare un consiglio comunale aperto
Il sindaco di Pontestura Franco Berra la boccia come inopportuna. E pensa di convocare un consiglio comunale aperto
Divide et impera. Così facevano i romani. E così lo svizzero Stephano Schmidheiny sta cercando di fare, attraverso i suoi legali. Almeno così può essere letto il senso dell’offerta fatta ai dieci comuni di minori dimensioni che si sono costituiti parte civile nel processo Eternit che vede imputati lui ed il barone belga De Cartier.
A Balzola, Morano sul Po, Villanova Monferrato, Coniolo, Pontestura, Ozzano Monferrato, Mirabello, Candia Lomellina, Stroppiana, Caresana e Mede è arrivata nei giorni scorsi l’offerta di 160mila euro ciascuno per ritirare la costituzione di parte civile per un totale di 2 milioni di euro, da assommare ai 18 che sarebbero stati offerti a Casale e ai 2 accettati da Cavagnolo. Ma questa “avance”, fatta come di consueto attraverso le vie legali sembra essere destinata ad essere rimandata al mittente.
“Il nostro avvocato Ester Gatti ci ha informati sabato di quanto era stato proposto – dice il sindaco di Pontestura Franco Berra – Ovviamente la posizione dovrà essere valutata in giunta, poi in consiglio e, qualora fosse necessario anche attraverso un consiglio comunale apertom perchè è una decisione che deve coinvolgere tutta la comunità pontesturese. Al momento, però, devo evidenziare come sia inopportuna e come i soldi non vadano a ripagare le vite di coloro che non ci sono più”.
Si ripete, dunque nuovamente il no ad ogni ipotesi di transazione o accordo, peraltro avanzata alla vigilia della conclusione del processo, perché la sentenza è attesa per il prossimo 13 febbraio.
A Balzola, Morano sul Po, Villanova Monferrato, Coniolo, Pontestura, Ozzano Monferrato, Mirabello, Candia Lomellina, Stroppiana, Caresana e Mede è arrivata nei giorni scorsi l’offerta di 160mila euro ciascuno per ritirare la costituzione di parte civile per un totale di 2 milioni di euro, da assommare ai 18 che sarebbero stati offerti a Casale e ai 2 accettati da Cavagnolo. Ma questa “avance”, fatta come di consueto attraverso le vie legali sembra essere destinata ad essere rimandata al mittente.
“Il nostro avvocato Ester Gatti ci ha informati sabato di quanto era stato proposto – dice il sindaco di Pontestura Franco Berra – Ovviamente la posizione dovrà essere valutata in giunta, poi in consiglio e, qualora fosse necessario anche attraverso un consiglio comunale apertom perchè è una decisione che deve coinvolgere tutta la comunità pontesturese. Al momento, però, devo evidenziare come sia inopportuna e come i soldi non vadano a ripagare le vite di coloro che non ci sono più”.
Si ripete, dunque nuovamente il no ad ogni ipotesi di transazione o accordo, peraltro avanzata alla vigilia della conclusione del processo, perché la sentenza è attesa per il prossimo 13 febbraio.