Il sindaco Demezzi non esclude di accettare l’offerta di Schmidheiny
Il primo cittadino di Casale Monferrato torna a esprimersi sullofferta dellimputato Stephan Schmidheiny al processo Eternit in fase di chiusura al Tribunale di Torino, precisando che il Comune valuterà attentamente il da farsi e prenderà la decisione migliore per tutelare prima di tutto la salute dei cittadini
Il primo cittadino di Casale Monferrato torna a esprimersi sull?offerta dell?imputato Stephan Schmidheiny al processo Eternit in fase di chiusura al Tribunale di Torino, precisando che ?il Comune valuterà attentamente il da farsi e prenderà la decisione migliore per tutelare prima di tutto la salute dei cittadini?
Spiega Demezzi: “riguardo l’accettazione o meno della proposta dell’ imputato svizzero ritengo doveroso ribadire che il Comune sta valutando attentamente tutti gli aspetti, compresi ovviamente quelli legali a carico degli imputati, confortato anche dal parere di esperti ‘super partes’. Proprio a questo riguardo è mio dovere fare alcune precisazioni rispetto a quanto riportato dalla stampa: la costituzione a parte civile di un qualsiasi soggetto, ivi compreso il Comune, non incide né modifica in alcun modo il capo di imputazione verso gli imputati. Secondo il sistema giuridico nazionale infatti la costituzione a parte civile ha come scopo quello di ottenere un risarcimento di tipo economico, oltre ad appesantire la posizione ‘morale’ – non giuridica – dell’imputato. Pertanto l’eventuale accettazione della proposta non modificherebbe in alcun modo la sentenza di Torino, né tanto meno intaccherebbe altre cause civili in corso; lo stesso dicasi per eventuali attuali e/o future azioni risarcitorie da parte di singoli soggetti”.
Si stanno quindi valutando attentamente le conseguenze delle decisioni dell’Amministrazione comunale, qualunque esse saranno. “Un altro aspetto sollevato – ha proseguito il Sindaco – riguarda il fatto che il reato contestato potrebbe cadere in prescrizione con l’eventuale revoca dell’azione civile da parte del Comune. Tale affermazione è del tutto priva di qualsiasi fondamento giuridico in quanto è il Pubblico Ministero che formula il capo d’accusa ed è su questo che deve giudicare il Tribunale. Come già affermato, la parte offesa del reato, che si costituisce parte civile, attiva una semplice azione civile al fine di ottenere un risarcimento nell’ambito del processo penale. Non è quindi corretto ritenere che, in caso di revoca da parte del Comune dalla sua costituzione, verrebbe meno la permanenza del reato. Ci tengo comunque a ribadire – continua Giorgio Demezzi – che il Comune, non intende dimenticare il dramma che la nostra città ha vissuto, e che la decisione, qualsiasi essa sia, sarà presa valutando attentamente gli interessi dell’intera comunità, riflettendo con oggettività, senza lasciarsi condizionare dalla pur comprensibile emotività della situazione. Voglio ancora ricordare – conclude il Primo Cittadino – che dal punto di vista del Bilancio il nostro è un Comune virtuoso e che quindi l’indennizzo che dovesse ricevere dall’imputato svizzero non servirebbe a fare cassa ma consentirebbe invece di realizzare sin d’ora interventi di natura sociale ed etica, nonché iniziative di sviluppo socio-economico in favore della Comunità casalese e soprattutto consentirebbe di accelerare il più possibile i processi di ricerca medica e di bonifica nell’intento di giungere quanto prima a debellare il male che è la causa principale del nostro problema. Ogni minuto guadagnato – il Sindaco – è un minuto prezioso nella corsa per salvare vite umane”.