Eternit: dal web monta la protesta contro la scelta della Giunta
Tanti casalesi non accettano la decisione del Comune di raccogliere lofferta del diavolo e rinunciare alla costituzione come parte civile nel processo in corso. Su Facebook fioccano le discussioni e ci si mobilita per organizzare anche iniziative di protesta (VIDEO ALL'INTERNO)
Tanti casalesi non accettano la decisione del Comune di raccogliere lofferta del diavolo e rinunciare alla costituzione come parte civile nel processo in corso. Su Facebook fioccano le discussioni e ci si mobilita per organizzare anche iniziative di protesta (VIDEO ALL'INTERNO)
“Quanto sarebbe il risarcimento commissionato a Stephan Schmidheiny nel caso venisse condannato e si andasse fino in fondo con la costituzione come parte civile e quanto tempo ci vorrebbe per ricevere i soldi?”
“Si può eticamente accettare un’offerta del genere?”
Queste sono solo alcune delle questioni al centro del dibattito che in queste ore sta divampando su Facebook, alimentato da diverse settimane ma letteralmente esploso, con centinaia di “post” nelle ultime ore, da quando cioè è emersa chiara l’intenzione dell’Amministrazione guidata dal sindaco Demezzi di accettare la tanto discussa “offerta del diavolo”, cioè il risarcimento immediato di 18 milioni e 300 mila euro a fronte del ritiro del Comune come parte civile nei confronti di Schmidheiny e alla rinuncia di qualsiasi richiesta ulteriore di risarcimento, anche legata al futuro.
Sui principali gruppi di discussione su Facebook (espressione perlopiù di gruppi di cittadini attivi non solo nel mondo virtuale ma anche reale, grazie ad associazioni ormai costituite da tempo), quali Processo Eternit, Voci della Memoria, e Giustizia per Vittime Eternit, il confronto è serrato, anche se a prevalere è soprattutto la parte di quanti si sentono indignati dalla scelta del Comune, non solo per il merito della decisione, quella di accettare il denaro subito, “ritirandosi” dal processo, ma anche (e alcuni soprattutto) per il metodo, cioè perché molti cittadini si sono sentiti scavalcati dalla scelta del sindaco Demezzi e della sua Giunta, arrivata “senza che ci fosse la voglia reale di aprire un confronto”.
Queste alcune delle voci che è possibile ascoltare leggendo i messaggi raccolti sul web:
Lorenzo: “Un altro elemento importante sarebbe stimare il possibile importo per risarcimento danni nel caso in cui venissero condannati (inclusa la conseguente reale possibilità di incassare il risarcimento (e aggiungerei valutare se ci sono possibilità da parte del debitori di bloccare l’esecuzione della sentenza tramite ricorsi ecc e non pagare per anni e anni)”
Claudio: “la questione è POLITICA nel senso più alto, nobile, elevato e umano che io conosca. è una questione di umanità, non di soldi, ve lo volete ficcare in testa? o il berlusconismo vi ha completamente fuso il cervello? avete 500 euro al posto del cuore? non vi guardate intorno? le situazioni disperate che vi passano accanto fet finta di non vederle? o siete dei rassegnati e dei perdenti prima ancora di combattere? alla vostra età?”
Luka: “Ci avete mentito, e questo non ve lo perdonerò mai, ancora ieri sera venivate qua a descrivere i pro e i contro mentre avevate deciso tutto: tacete e incassate, ma non cercate il dialogo voi che per primi ce l’avete negato e se non provate neanche un filo di vergogna per il metodo che avete usato con i vostri cittadini tutti, sono affari vostri”
Intanto le iniziative non si limitano alla semplice discussione ma vanno oltre, e i manifestanti si stanno organizzando per portare le loro rimostranze venerdì sera sotto la sede del Consiglio comunale, all’interno del quale dovrebbe essere presa la decisione formale d’indirizzo per l’accettazione dell’offerta di Schmidheiny.
Riportiamo di seguito una delle lettere scritte da cittadini di Casale (in questo caso dall’ Associazione Voci della Memoria), che chiedono di “non essere lasciati soli in questa battaglia di civiltà”.
Il processo è sicuramente il più importante procedimento penale in materia di lavoro (forse secondo solo al caso union carbide- bhopal in india) mai celebrato al mondo.
I morti nel processo sono oltre 1600 solo a Casale monferrato (su 37000 abitanti, altri 200 dovrebbero costituirsi in un eventuale Eternit bis) e circa 3000 in tutto, dal dicembre 2009 a oggi si registrano circa 129 nuovi casi di mesotelioma, il picco di mortalità è previsto verso il 2020-2025. Noi siamo diversi da chi riesce a fare transazioni con chi è imputato di disastro ambientale doloso e permanente essendo ritenuto responsabile di una strage, noi siamo quelli che hanno un cuore oltre che un cervello: non lasciateci soli e aiutateci!