A Casale il fibroma uterino si opera senza bisturi
Sono già tre gli interventi di embolizzazione uterina eseguiti con successo presso la Radiologia del Santo Spirito su pazienti ricoverate in Ginecologia
Sono già tre gli interventi di embolizzazione uterina eseguiti con successo presso la Radiologia del Santo Spirito su pazienti ricoverate in Ginecologia
“Lo scopo della procedura è quello di ridurre le dimensioni dei fibromi uterini evitando l’intervento chirurgico invasivo – spiega il dottor Barbero – La tecnica consiste nell’introdurre catetere da un millimetro circa nelle arterie che nutrono l’utero per inviare delle particelle di materiale plastico che vanno a chiudere i piccoli vasi responsabili della vascolarizzazione dei fibromi che, non più alimentati, si atrofizzano fino a scomparire”. Preliminarmente alla procedura la Paziente viene studiata mediante un’angio-TC per mappare correttamente la vascolarizzazione del fibroma e dopo l’intervento, già a distanza di 24 ore, viene dimessa in attesa dei successivi controlli radiologici necessari a confermare il successo dell’intervento. Innegabili i vantaggi di questa nuova metodologia applicata al Santo Spirito, alcuni dei quali illustrati dal dottor Chiapponi: “A differenza dell’intervento chirurgico si evitano cicatrici sull’utero e quindi il rischio di infertilità delle pazienti è ridotto rispetto alla tecnica tradizionale e ciò rende l’intervento di embolizzazione consigliabile anche a giovani donne in età fertile. L’applicazione di questa tecnica mininvasiva inoltre determina minori complicanze ed ha meno rischi legati all’ospedalizzazione, dal momento che parliamo di un ricovero breve, anche solo di 2 giorni, a fronte di più traumatici interventi in anestesia totale che possono richiedere degenze di 5-7 giorni nella migliore delle ipotesi”.