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“Sono arrabbiata, delusa ed umiliata. Speriamo nel ministro Balduzzi”
Lo sfogo di Romana Blasotti Pavesi (Afeva) dopo la divulgazione del testo definitivo della proposta Schmidheiny. Pesce a Bologna per chiedere la Conferenza nazionale sull'amianto. E il sindaco Demezzi conferma: "Ogni decisione dopo l'incontro del 26 gennaio"
Lo sfogo di Romana Blasotti Pavesi (Afeva) dopo la divulgazione del testo definitivo della proposta Schmidheiny. Pesce a Bologna per chiedere la Conferenza nazionale sull'amianto. E il sindaco Demezzi conferma: "Ogni decisione dopo l'incontro del 26 gennaio"
“Sono arrabbiata, delusa ed umiliata”. E’ il commento a caldo di Romana Blasotti Pavesi (nella foto), presidente dell’Afeva, l’Associazione familiari vittime amianto nel commentare non tanto la notizia della divulgazione del testo definitivo della proposta di Stephan Schmidheiny, quanto il fatto stesso che l’offerta sia stata avanzata. E, rivolta all’imputato svizzero di Torino nel processo Eternit, stigmatizza “la grande sfacciataggine che, però, sembra quasi dimostrare che abbia davvero paura della condanna”. La presidente di Afeva, che sarà giovedì a Roma al tavolo convocato dal ministro della Salute Renato Balduzzi evidenzia come “l’intervento del ministro è l’unica speranza. Il 1 gennaio, istintivamente, ho avuto molta fiducia. Per primo ha accennato alla particolarità dell’amianto e dei problemi che genera in Italia e nel mondo”. Romana Blasotti Pavesi non rinuncia poi ad una frecciata critica alla lettera del Pdl casalese divulgata nei giorni scorsi: “Non capisco come si possano scrivere e pensare certe cose quando si vive a Casale”. Il coordinatore della Vertenza Amianto, Bruno Pesce, invece, è oggi, sabato, a Bologna per un incontro con diverse altre associazioni che si occupano del problema dell’amianto. Raggiunto telefonicamente sottolinea che “sono nel capoluogo emiliano per una riunione nella quale verrà richiesto al Governo di convocare la Conferenza nazionale dell’amianto, prevista dalla legge del 1992 che lo ha messo al bando ma che in tutti questi anni è stata indetta una volta sola. Riguardo alla diffusione del testo definitivo dell’accordo, non ci è stato comunicato nulla ufficialmente, in ogni caso sarà un passo fondamentale l’incontro di giovedì a Roma e sono convinto che non firmeranno”.
Dal canto suo il sindaco Giorgio Demezzi, nel ribadire che nulla è stato firmato, sottolinea che il testo divulgato e molto differente da quello base che avevano proposto i legali dell’imputato svizzero, scritto sulla falsariga di quello avanzato (ed accettato) dal Comune di Cavagnolo dove (si riporta letteralmente) era scritto che “Becon in aderenza al noto spirito filantropico di Stephan Schmidheiny, senza riconoscimento di alcuna responsabilità, intende eseguire un intervento di natura sociale ed etica …”. Tale riferimento è totalmente scomparso essendo stato, da subito, rispedito da mittente dai legali del Comune di Casale. Adesso, dunque, tutti i giochi sono ancora aperti – mentre il Comune di Candia Lomellina ha deciso di accettare l’offerta dell’imputato svizzero riservata ai comuni di minori dimensioni, e pertanto ritirerà la costituzione di parte civile contro circa 150mila euro – e gli occhi sono puntati sul tavolo romano di giovedì.