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L’Afeva chiederà a Balduzzi di convocare la Conferenza nazionale sull’amianto
La prevedeva la legge 257 ma è stata convocata solo una volta in vent'anni. Incontro di 15 associazioni di esposti e familiari vittime nel Bolognese. Bruno Pesce e Nicola Pondrano hanno relazionato sulla situazione casalese. Ma perché non farla a Casale che è "Città Martire"
La prevedeva la legge 257 ma è stata convocata solo una volta in vent'anni. Incontro di 15 associazioni di esposti e familiari vittime nel Bolognese. Bruno Pesce e Nicola Pondrano hanno relazionato sulla situazione casalese. Ma perché non farla a Casale che è "Città Martire"
Nell’incontro di giovedì a Roma sulle problematiche di Casale e dell’amianto, l’Afeva anticiperà al ministro della Salute Renato Balduzzi la richiesta di convocare la Conferenza nazionale sull’amianto. Si tratta di un passaggio, previsto dalla legge 257 del 1992 che ha vietato sul territorio nazionale la produzione e l’uso del pericoloso minerale, attuato soltanto una volta, nel 1999 a Tor Vergata, a Roma. Dovrebbe essere, nelle intenzioni del legislatore, il momento nel quale viene fatto il punto su tutto il problema, a livello nazionale e si delineano delle linee comuni di intervento nei vari settori, compresi bonifica, ricerca, giustizia e quant’altro. Sabato i rappresentanti di una quindicina di associazioni di esposti e di familiari delle vittime (dal Friuli alla Basilicata, alla Toscana) e i sindacati nazionali, si sono ritrovati al Castello di Belveglio, in Provincia di Bologna, in locali messi a disposizione dall’Istituto Ramazzini per un momento di coordinamento. E, anche se l’argomento era più ampio, la centralità degli interventi è stata riservata alla rappresentanza casalese, composta dal coordinatore della vertenza amianto Bruno Pesce, dal segretario della Camera del lavoro di Casale Nicola Pondrano e da Enzo Ferro.
“Abbiamo aggiornato le altre realtà su quanto sta avvenendo a Casale – dice Bruno Pesce (nella foto) – ma in particolare si è parlato della necessità di una nuova Conferenza nazionale che, oltre tutto, è prevista dalla legge e che sinora si è svolta una sola volta. La sensibilità al problema è varia nelle differenti realtà: ad esempio per quanto riguarda il riconoscimento da parte dell’Inail delle malattie professionali”. E proprio riguardo all’Inail (presente all’incontro romano di giovedì con il suo presidente) il Giuseppe Turutta componente del comitato di indirizzo e sorveglianza dell’Istituto ha precisato che ci sono possibilità che fondi Inail possano venire utilizzati per interventi di bonifica e di ricerca. A questo punto, data la situazione esistente a Casale, particolare e drammatica nel suo insieme, viene da chiedersi se non sia il caso che proprio quella che viene definita “Città martire” per le numerosissime vittime d’amianto non possa essere lei ad ospitare la Conferenza nazionale, fatte salve le verifiche di idonee strutture per contenerla, o se non possa comunque venire svolta quanto meno ad Alessandria, che ne è il capoluogo di Provincia ? Queste, però, sono risposte che potranno arrivare soltanto dopo l’incontro romano di giovedì al ministero della Salute.
“Abbiamo aggiornato le altre realtà su quanto sta avvenendo a Casale – dice Bruno Pesce (nella foto) – ma in particolare si è parlato della necessità di una nuova Conferenza nazionale che, oltre tutto, è prevista dalla legge e che sinora si è svolta una sola volta. La sensibilità al problema è varia nelle differenti realtà: ad esempio per quanto riguarda il riconoscimento da parte dell’Inail delle malattie professionali”. E proprio riguardo all’Inail (presente all’incontro romano di giovedì con il suo presidente) il Giuseppe Turutta componente del comitato di indirizzo e sorveglianza dell’Istituto ha precisato che ci sono possibilità che fondi Inail possano venire utilizzati per interventi di bonifica e di ricerca. A questo punto, data la situazione esistente a Casale, particolare e drammatica nel suo insieme, viene da chiedersi se non sia il caso che proprio quella che viene definita “Città martire” per le numerosissime vittime d’amianto non possa essere lei ad ospitare la Conferenza nazionale, fatte salve le verifiche di idonee strutture per contenerla, o se non possa comunque venire svolta quanto meno ad Alessandria, che ne è il capoluogo di Provincia ? Queste, però, sono risposte che potranno arrivare soltanto dopo l’incontro romano di giovedì al ministero della Salute.