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Offerta Schmidheiny: la giunta Demezzi vicino alla decisione
Oggi in giunta si decide se accettare o meno l'offerta dell'imputato svizzero. Intanto Ozzano spiega perché ha detto no a Schmidheiny e il sindaco Demezzi è stato nuovamente invitato in tv
Oggi in giunta si decide se accettare o meno l'offerta dell'imputato svizzero. Intanto Ozzano spiega perché ha detto no a Schmidheiny e il sindaco Demezzi è stato nuovamente invitato in tv
Nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì, dovrebbe arrivare la decisione della giunta di Casale, guidata dal sindaco Giorgio Demezzi, sull’offerta di 18 milioni e 300mila euro, contro il ritiro della costituzione di parte civile nel processo Eternit nei confronti dell’imputato svizzero Stephan Schmidheiny. Sul tavolo c’è un atto di indirizzo, certamente, ma c’è anche un dibattito, vivacissimo, apertosi in città sia prima che dopo il consiglio comunale di dicembre, e c’è stato l’intervento del ministro della Salute Renato Balduzzi che ha riconosciuto come quella di Casale sia (parole sue) “un’emergenza nazionale, sinora poco riconosciuta sia come emergenza, sia come nazionale”. E c’è anche il recente incontro nel quale le problematiche derivanti dall’amianto sono state affrontate per la prima volta da due uomini di governo, Balduzzi ed il suo collega, il titolare dell’Ambiente, Corrado Clini.
Intanto da Ozzano Monferrato, comune che insieme a tutti gli altri centri “minori” monferrini ha respinto al mittente l’offerta (questa volta di 169mila euro) all’imputato svizzero, il sindaco Davide Fabbri e la sua giunta hanno spiegato la loro posizione in una nota: “In noi amministratori, pur non essendo legittimamente arrivati alla stessa conclusione, è maturata la posizione di far prevalere gli interessi di Ozzano non in senso stretto, ma il bene di Ozzano in un’ottica territoriale. Alla luce, soprattutto, delle garanzie avute dall’incontro della delegazione monferrina a Roma di un percorso istituzionale d’appoggio, di piani di bonifica, sia del ministro della Salute Balduzzi, sia del ministro dell’Ambiente Clini, è dell’Avvocatura di Stato. E’ prevalsa, infine, la voce del territorio: continuare a cementare in sinergia con gli altri paesi, verso cui sempre più tenderemo e continuare ad esere un simbolo di e per questa tragedia”.
Intanto da Ozzano Monferrato, comune che insieme a tutti gli altri centri “minori” monferrini ha respinto al mittente l’offerta (questa volta di 169mila euro) all’imputato svizzero, il sindaco Davide Fabbri e la sua giunta hanno spiegato la loro posizione in una nota: “In noi amministratori, pur non essendo legittimamente arrivati alla stessa conclusione, è maturata la posizione di far prevalere gli interessi di Ozzano non in senso stretto, ma il bene di Ozzano in un’ottica territoriale. Alla luce, soprattutto, delle garanzie avute dall’incontro della delegazione monferrina a Roma di un percorso istituzionale d’appoggio, di piani di bonifica, sia del ministro della Salute Balduzzi, sia del ministro dell’Ambiente Clini, è dell’Avvocatura di Stato. E’ prevalsa, infine, la voce del territorio: continuare a cementare in sinergia con gli altri paesi, verso cui sempre più tenderemo e continuare ad esere un simbolo di e per questa tragedia”.
Proprio in questi giorni, mentre Demezzi, insieme alla giunta, sta per prendere la decisione più difficile del suo mandato amministrativo, gli è arrivata la richiesta di intervenire alla tramissione di punta del primo pomeriggio domenicale su Rai Uno, condotta dal biellese Maurizio Giletti. Se andrà o meno, però, non è ancora certo.