Castelli di carta
Tra patrimonio storico e attualità, uno spaccato della Biblioteca Civica di Casale. Senza tralasciare Archivio, Fondo Eternit e San Valentino!
Tra patrimonio storico e attualità, uno spaccato della Biblioteca Civica di Casale. Senza tralasciare Archivio, Fondo Eternit e ? San Valentino!
Non stanno fermi i volumi che passano tra le mani dei lettori, e non stanno fermi gli scaffali, più volte traslocati in nuove ambientazioni: da Palazzo Trevigi a Palazzo Langosco nel 1969; da qui al Castello Paleologo nel 2009, per quanto riguarda la bibioteca ragazzi. E il resto?
Il resto è ancora custodito nei locali di Palazzo Langosco, accessibile da via Corte d’Appello, ma anche dal lato opposto, passando per il chiostro di S.Croce, da cui si gode un buon colpo d’occhio sui mattoni rossi che ne formano il profilo.
Entriamo, al piano terra troviamo una piccola porta sull’angolo: è l’Archivio Storico Comunale, gestito dal dottor Luigi Mantovani. Esso raccoglie i documenti di enti (Ospedali Santo Spirito, Istituto Leardi per esempio) e famiglie nobili casalesi (Canina, Magnocavalli, Mossi-Pallavicino, altre), per un totale di 1.100 metri lineari di faldoni disposti su più livelli, in scaffali stipati in stanzette un po’ anguste, e consultati da un pubblico di specialisti, dall’Italia e dall’estero.
Primo piano. Qui c’è la sala grande dei prestiti bibliotecari, sulla sinistra la sala lettura e poi quelle per le riviste e per i computer e per il materiale multimediale. A terra sono posati tavoli pesanti e lunghi scaffali, mentre la vista si perde su in alto, all’altezza dei soffitti, dove si affacciano stanze strapiene di libri, anch’essi – come i mattoni – ordinati, impilati e ben disposti.
Quanti? A rivelarci qualche dato è la Direttrice della Biblioteca, la dott.sa Adriana Gualdieri: “Possiamo contare su 200.000 volumi inventariati e su circa 320.000 stimati. A cui si aggiungono circa 2.000 CD e DVD, 3.000 tra audio e videocassette, 76 periodici in abbonamento e circa 15.000 utenti iscritti.” Qualche numero sull’attività del 2011? “In 290 giorni di apertura, sono stati effettuati 26.000 prestiti, 107 richieste interbibliotecarie in entrata e 360 in uscita. Sono stati inoltre acquistati 3.000 nuovi volumi”.
C’è poi il patrimonio dell’archivio, come si è visto, e la Biblioteca Ragazzi, che nelle nuove sale ricavate al piano terra del Castello, “ospita circa 20.000 libri (500 i nuovi acquisti del 2011), 400 tra videocassette e DVD, 150 CD, con un’utenza di circa 1700 iscritti, e 8.000 prestiti all’anno”.
Qual è il punto di forza della biblioteca cittadina? “Probabilmente, il ricco patrimonio di libri antichi, che nasce con la donazione al Comune dei libri di Giovanni Canna, nel 1915. Il personaggio era ordinario di Letteratura Latina e Greca all’Università di Pavia e a lui la biblioteca deve il nome”.
Ma l’attività della biblioteca è anche attualità. Lo dimostra il Fondo Eternit che verrà reso pubblico non appena saranno completati i lavori di sterilizzazione e bonifica sui materiali, provenienti dagli ex-stabilimenti purtroppo noti e cruciali in data odierna, alla vigilia della conclusione del Processo eternit. Più serenamente, l’attualità è presente anche nell’iniziativa “Una poesia per dirti…”, con dei rotoli poetici che verranno regalati ai lettori il 14 febbraio, giorno di San Valentino!
Promozione di cultura a 360°, quindi. Anche nell’attività tradizionale: “la grossa attrattiva per il pubblico è rappresentata dalla narrativa e rispetto a trenta anni fa abbiamo fatto investimenti enormi in questo; in parallelo però cerchiamo di mantenere viva la ricerca, per gli studiosi che vengono qui a consultare del materiale, ricerca rafforzata anche dal prestito interbibliotecario, grazie al servizio informatizzato SBN”.
C’è poi l’aspetto partecipativo, che ha anzitutto un nome: “Book Casale Crossing”, ossia la raccolta di libri usati in appositi contenitori posti in città, la loro schedatura e la messa in circolo dei libri stessi attraverso alcuni momenti in Piazza Mazzini (e sul Lungo Po, di recente); “siamo giunti alla 5° edizione, con un buon successo sia di libri in entrata che di richieste in uscita”. Inoltre c’è l’associazione “Amici della Biblioteca”, fatta di volontari che si incontrano mensilmente e promuovono incontri con scrittori, mostre e azioni come quella di San Valentino. Da menzionare infine sono le attività con i giovani: l’alternanza scuola/lavoro, gli stage dell’università e la collaborazione con il For.Al. per il corso di Formazione sul Libro Antico.
E’ tutt’oro quel che luccica? A dire il vero, qualche lato in ombra c’è anche qui: esso sta negli spazi. “Avendo tanti servizi, avremmo bisogno di più locali per differenziare le funzioni: una sala per lo studio, una per internet, una per i periodici; ma anche spazi per proiezioni, per l’ascolto della musica o per lo svago”. In effetti, da rilevare in una visita alla biblioteca è la vetustà di certe strutture: i tavoli, le postazioni informatiche, gli stessi scaffali. Che non rispecchiano l’attività vivace del centro, e l’età giovanile dei suoi frequentatori. “Tra museo e biblioteca abbiamo saturato gli spazi, non c’è possibilità di sviluppo”.
Una soluzione sarebbe il trasferimento, in un altro edificio storico del centro, da poco riscoperto.
Eccoli qui, di nuovo, i mattoni. Da quelli un po’ provati della sede attuale, a quelli ancor più antichi e in parte restaurati nella piazza del mercato: mattoni rossi e compatti, mattoni serrati in fila, a migliaia, a disegnare un castello. Il castello! L’altro luogo della memoria storica casalese (qui si combatté la feroce resistenza contro l’invasione austriaca nel 1849) e della rinascita. I recenti restauri – svolti solo a metà – hanno restituito una parte del maniero: il primo cortile, che ora custodisce mostre e convegni, l’Enoteca Regionale e la Biblioteca dei Ragazzi “Emanuele Luzzati”. Cosa manca? Manca ancora un piano complessivo del castello, pensato in un primo tempo come sede appunto della Biblioteca Civica e poi ripensato dalla Giunta attuale in modi ancora da chiarire.
I pareri infatti sono difformi. L’architetto Maria Rosa Cappa, interpellata sulle potenzialità del castello, dice: “Si tratta di una fortezza, non di una reggia, di un magazzino militare, un luogo di difesa, con una componente anche magica che poco si presta ad una funzione di biblioteca. Semmai è uno spazio per concerti, e per la fruizione dei grandi spazi aperti. Almeno è questo l’immaginario che ho da sempre respirato entrando nel castello”.
In attesa di conoscere il parere degli assessori e dei tecnici, i lavori aspettano. E i lettori?
[continua]