Schmidheiny e De Cartier condannati a 16 anni di reclusione
Conclusa l'udienza durante la quale il tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di reclusione i due imputati Schmidheiny e De Cartier per disastro doloso. Riconosciuti 25 milioni di euro di risarcimento al comune di Casale, 20 milioni alla Regione. Il difensore di Schmidheiny annuncia ricorso [INTERVISTE VIDEO ALL'INTERNO]
Conclusa l'udienza durante la quale il tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di reclusione i due imputati Schmidheiny e De Cartier per disastro doloso. Riconosciuti 25 milioni di euro di risarcimento al comune di Casale, 20 milioni alla Regione. Il difensore di Schmidheiny annuncia ricorso [INTERVISTE VIDEO ALL'INTERNO]
L’Amministrazione di Casale Monferrato si dichiara soddisfatta della sentenza emessa oggi dal Tribunale di Torino nei confronti dei due imputati al processo Eternit, che sono stati condannati a anni 16 di reclusione e a liquidare la somma complessiva di 25 milioni di euro quale risarcimento del danno subito dal Comune di Monferrato a carico di tutti e due gli imputati. “Esprimo a nome di tutta l’amministrazione e del Consiglio comunale di Casale Monferrato – commenta il Sindaco Giorgio Demezzi – la soddisfazione per questa sentenza. Il verdetto di condanna emesso dal Tribunale di Torino rappresenta una risposta esemplare al problema della tossicità dell’amianto e inchioda alle proprie responsabilità chi ha gestito per anni questo problema con leggerezza, senza voler ascoltare il mondo scientifico che affermava la cancerogenicità e la pericolosità dell’amianto per gli esseri umani. Questa sentenza rappresenta un risarcimento verso coloro che hanno perso la vita a causa delle malattie indotte dall?amianto e vuole e deve essere d’esempio in quelle realtà dove l’amianto viene ancora lavorato per fare profitti sulla salute dei lavoratori”.
16:25 Udienza conclusa
Si è appena conclusa l’udienza del processo Eternit con la lettura della sentenza di condanna da parte del presidente del collegio giudicante Giuseppe Casalbore. Dopo aver dichiarato colpevoli di disastro doloso i due imputati, manager di Eternit, Schmidheiny e De Cartier, il presidente ha letto il lungo elenco delle parti civili ammesse al risarcimento, tra cui i familiari delle vittime dell’amianto. In molti hanno già definito la sentenza “storica”. Il miliardario belga Schmidheiny ha già annunciato che farà ricorso contro la sentenza definita dal difensore “totalmente incomprensibile”
15:20 Romana Blasotti Pavesi: “Tanto non li manderanno in galera”
14:30 25 milioni al comune di Casale
Il giudice Casalbore sta proseguendo nella lettura dei risarcimenti previsti per le parti civili. Riconosciuti 25 milioni di euro in favore del Comune di Casale Monferrato, 20 milioni alla Regione Piemonte; 15 milioni a favore dell’Inail e 4 milioni del comune di Cavagnolo. Alle centinaia di familiari viene riconosciuto un risarcimento medio di 30.000 euro ciascuno
14:05 Il ministro Balduzzi: “sentenza storica”
Appresa la sentenza del Tribunale di Torino sulla vicenda Eternit il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha dichiarato: “E’ una sentenza che senza enfasi si può definire davvero storica, sia per gli aspetti sociali che per gli aspetti strettamente tecnico-giuridici. Sotto il profilo sociale corona una lunga battaglia che ha visto fianco a fianco la Repubblica, nel senso di tutti i livelli istituzionali da quelli locali a quelli nazionali, e il pluralismo sociale, in particolare le forze sindacali e l’associazionismo dei familiari delle vittime. E’ stata una battaglia comune, e ad essa si deve l’aver tenuto desto il problema, anche quando sembrava finire sottotraccia. Ma la battaglia contro l’amianto non si chiude con una sentenza, sia pure una sentenza esemplare, ma continua nell’attività amministrativa e nell’impegno delle istituzioni e dei cittadini, soprattutto nella consapevolezza da parte di ognuno che non si tratta di una battaglia locale, ma nazionale, anzi mondiale. La sentenza di Torino conferma che l’Italia sta facendo la sua parte.”
13:45 La lunga lista delle parti civili
13:15 Condannati a 16 anni di carcere
Il tribunale, presieduto dal magistrato Giuseppe Casalbore, ha dichiarato colpevoli Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier De Marchienne a 16 anni di reclusione, per distastro doloso (art. 434 del codice penale). Il giudice, subito dopo la lettura della sentenza, sta riferendo sulla posizione delle parti civili ammesse. Il pubblico ministero ne aveva chiesti 20
12:10 “Finalmente ci siamo. Questa sentenza sarà di aiuto in tutti quei paesi dove si lavora ancora l’amianto”
“Finalmente ci siamo”. Bruno Pesce, coordinatore della vertenza Amianto e uno dei simboli della lotta all’Eternit, è presente a Torino, al palazzo di Giustizia dove tra breve sarà pronunciata la sentenza. “Si saprà se c’è una responsabilità penale da parte degli imputati tale da meritare una condanna esemplare. Noi riteniamo di sì. Anzi ne siamo certi”. Pesce ripercorre la lunga battaglia “per la giustizia, la bonifica, la sanità, la ricerca. Questi sono i nostri obiettivi da ormai 30 anni”.
“Qui, a Torino, è presente uno spaccato di Casale, ma non solo. Abbiamo la collaborazione e la testimonianza dei nostri amici francesi, delle associazioni inglesi, brasiliane, statunitensi. Questa sentenza è importante perché può essere di aiuto a molti paesi dove ancora utilizzano ed estraggono l’amianto. La ‘cupola’ delle multinazionali fanno passare il messaggio per cui l’amianto si utilizza in sicurezza. Non è vero, è una barzelletta. L’amianto continua a mietere vittime: 1200 in Italia, oltre 100 mila in tutto il mondo. E’ ora di finirla”.
11:40 “I due imputati non sono presenti in aula”
I due imputati al processo Eternit, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, 62 anni e il barone belga Jan Luis Marie Ghislain De Cartier De Marchienne, di 88, accusati di disastro doloso e di omissione dolosa di controlli antinfortunistici, non sono presenti in aula. A riferirlo è un rappresentante di Legambiente, presente a palazzo di giustizia di Torino dove alle 13,15 si darà inizio alla lettura della sentenza.
10:40 L’udienza riprende alla 13,15
Riprenderà alle 13,15 l’udienza al tribunale di Torino con la lettura della sentenza. Ecco il link per seguire in diretta dall’aula del tribunale. All’esterno di palazzo di Giustizia in corso presidi di solidarietà per le vittime dell’amianto. Cresce l’attesa nelle aule messe a disposizione per le oltre 3 mila persone arrivate da tutto il mondo.
9:30 La difesa rinuncia all’ultimo intervento
Si è aperta da pochi minuti l’ultima udienza del processo Eternit a Torino. In aula molte persone, alcune commosse, altre sorridenti, in attesa del pronunciamento della sentenza che potrebbe arrivare verso le 13. L’avvocato della difesa, intanto, ha rinunciato all’ultima parte del suo intervento che era previsto questa mattina, in apertura dell’udienza.
08:45 In moltissimi in arrivo da tutto il mondo. Cavallera: “E’ il momento della giustizia”
Arrivati a Torino i 17 pullman partiti da Casale. Davanti al Palazzo di Giustizia molti i familiari delle vittime già presenti. Si attendono oltre 3000 persona provenienti da tutto il mondo. Ugo Cavallera, consigliere della Regione Piemonte (nel video): “Condividiamo l’attesa da parte di tutti i cittadini piemontesi e in particolare di coloro che vivono a Casale”.
Romana Blasotti Pavesi presidente dell’Afeva sta contando i minuti ed i secondi e se potesse vorrebbe già essere al momento in cui in aula il presidente del Tribunale di Torino Casalbore leggerà il verdetto. Bruno Pesce, coordinatore della Vertenza amianto confessa di vivere la vigilia con “un misto di apprensione e di soddisfazione per essere arrivati sino a qui”. Queste sono soltanto due delle storie di casalesi che stanno attendendo la pronuncia della corte torinese se il barone belga De Cartier De Marchienne ed il miliardario elvetico (che vive in Costa Rica) Stephan Schmidheiny sono o meno colpevoli dei reati di disastro doloso e di omissione dolosa delle misure di sicurezza sul lavoro per le morti negli stabilimenti ex Eternit, Casale in testa, ma anche Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli.
Quello che lunedì mattina si compie è l’ultimo atto processuale di un percorso iniziato con il cosiddetto “maxi – esposto” presentato dall’associazione familiari vittime amianto e dalle organizzazioni sindacali che ha generato l’indagine del procuratore della Repubblica di Torino Raffaele Guariniello, che in questo processo ha ricoperto il ruolo di pubblico ministero.
I due imputati, massimi vertici della multinazionale di proprietà svizzero – belga, sono stati dapprima indagati e dopo diciotto udienze preliminari successive alla prima del 6 aprile 2009 il Giudice dell’udienza preliminare – Gup del Tribunale di Torino ha deciso che c’erano a loro carico gli elementi per il rinvio a giudizio e, di conseguenza, per il processo.
E il processo, iniziato il 10 dicembre del 2009, ha visto sfilare in ben 65 udienze testimoni, parti offese, legali di parte civile e delle difese, oltre che consulenti tecnici e periti del giudice. Insomma una vera e propria battaglia – non soltanto procedurale, ma fatta anche di trattative tra legali per il ritiro delle parti civili contro l’erogazione di somme di denaro (come è avvenuto a Cavagnolo, come non è avvenuto a Casale e nei piccoli comuni monferrini) e sugli organi di comunicazione – completando il suo cammino in un termine tutto sommato breve per la sua complessità.
L’ultima udienza vedrà una breve integrazione della replica dell’avvocato Zaccone, legale dell’imputato belga, poi il collegio si ritirerà in camera di consiglio e arriverà la sentenza, attesa oltre che da molte persone provenienti da Casale (si contano 16 pullman organizzati dall’Afeva oltre ad uno del Comune di Casale che porterà, oltre al sindaco Giorgio Demezzi, anche diversi amministratori monferrini), anche delegazioni da tutta Italia e da tutto il mondo. Ci sarà anche la “pasionaria” della lotta all’amianto, Fernanda Giannasi, che in Brasile si batte, in condizioni di difficoltà, per i diritti delle vittime di amianto del suo Paese. Proprio lei aveva scritto una accorata lettera al sindaco di Casale, nel momento in cui non era stato ancora deciso se l’amministrazione casalese avrebbe accettato o meno la proposta transattiva dell’imputato svizzero, chiedendogli di fare marcia indietro.
E martedì alla sua presenza e di altri esponenti internazionali della lotta all’amianto, ci sarà una riunione in Camera del lavoro a Casale, aperta ai giornalisti (alle ore 10.30) per mettere in cantiere ulteriori iniziative in rete, seguita giovedì pomeriggio da una assemblea dell’Afeva all’auditorium San Filippo.