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Il punto di Ferrero
Il numero 20 della Novipiù analizza l'attuale momento dei rossoblu, dopo l'addio di Crespi e la sconfitta al fotofinish contro Caserta
Il numero 20 della Novipiù analizza l'attuale momento dei rossoblu, dopo l'addio di Crespi e la sconfitta al fotofinish contro Caserta
Stiamo vivendo un momento molto delicato, in parte dovuto all’addio di coach Crespi ma soprattutto determinato dall’ennesima vittoria sfumata per un soffio. Sembra di vivere una maledizione: lavoriamo moltissimo e arriviamo a giocarcela sempre contro chiunque, anche avversari molto più esperti di noi, ma ogni volta c’è una serie di eventi che ci impedisce di raggiungere la vittoria. Il nostro è un cammino decisamente strano, perchè non perdiamo mai nettamente e, anzi, molto spesso usciamo dal campo avendo controllato buona parte della partita, ma alla resa dei conti c’è sempre un dettaglio che fa la differenza in senso negativo. Penso che se dovessimo elencare gli eventi che per noi hanno fatto la differenza tra vittoria e sconfitta lungo l’intero nostro cammino si farebbe davvero fatica a crederci. Basta guardare all’ultima sconfitta contro la Otto Caserta: è vero, durante il match abbiamo commesso qualche sbavatura difensiva e soprattutto siamo andati in difficoltà nella marcatura su Smith, però siamo stati altrettanto bravi a crederci e portarci in una situazione di vantaggio a pochi secondi dalla sirena finale. Anche il pubblico lo ha capito, e infatti il PalaFerraris si è gasato e ci ha gasato a ogni punto rimontato. Questa volta, però, si è messa di mezzo una decisione arbitrale che perlomeno giudicherei discutibile: eravamo due punti sopra Caserta e avevamo recuperato palla, non capisco il motivo per cui qualcuno di noi avrebbe dovuto fare fallo avendo a nostro favore il possesso che avrebbe congelato la partita. Anzi, a ben vedere probabilmente c’era un fallo per noi che ci avrebbe portato alla lunetta chiudendo definitivamente i conti. I liberi di Collins invece hanno poi portato al finale che tutti conosciamo. Con questo non voglio dire che la sconfitta sia stata esclusivamente determinata da questa decisione, ma non si può a mio avviso negarne il peso. Adesso abbiamo diversi giorni a disposizione per lavorare ancora di più con coach Valentini, e poi ci ritroveremo di fronte 12 partite toste, alla fine delle quali tireremo le somme della nostra prima esperienza in Serie A. Dal punto di vista personale sono piuttosto soddisfatto, con coach Valentini non solo ho ritrovato il campo, ma ho avuto addirittura la soddisfazione di partire nel quintetto titolare, giocando sette minuti. Ma a questo punto della stagione i miei interessi sono piuttosto relativi: ovvio, il mio obiettivo rimane sempre quello di farmi trovare pronto quando e come il coach vuole, ma ad oggi l’interesse superiore a cui tutti miriamo è la salvezza, obiettivo per il quale ciascuno di noi baratterebbe ogni interesse individuale.