Il nuovo calvario dei 300 “esclusi dall’atto di giustizia”
Tutto esaurito all'auditorium San Filippo per l'assemblea Afeva. Bruno Pesce: "Attendiamo le motivazioni della sentenza". Il sindaco di Occimiano esorta Casale a convocare tutti i Comuni. Resta il "giallo" dei 300 esclusi dal risarcimento. Lunedì nell'incontro Demezzi - Monferino il Centro Amianto all'ordine del giorno
Tutto esaurito all'auditorium San Filippo per l'assemblea Afeva. Bruno Pesce: "Attendiamo le motivazioni della sentenza". Il sindaco di Occimiano esorta Casale a convocare tutti i Comuni. Resta il "giallo" dei 300 esclusi dal risarcimento. Lunedì nell'incontro Demezzi - Monferino il Centro Amianto all'ordine del giorno

Non ci sono stati, però degli acuti particolari o delle nuove clamorose rivelazioni. Ormai i giochi a Torino sono fatti e si guarda già, da un lato, al processo Eternit bis che la procura di Torino, con l’ausilio dei suoi consulenti, sta istruendo, e a cosa si dovrà fare adesso che la sentenza è stata letta in aula.
Bruno Pesce di Afeva – con al fianco la presidente Romana Blasotti Pavesi, i sindacalisti, ed anche il sindaco di Casale Giorgio Demezzi – ha evidenziato come il cammino non sarà semplice.
Innanzitutto bisognerà leggere le motivazioni dei magistrati torinesi che saranno depositate nelle prossime settimane in cancelleria.
Poi si potrà procedere – visto che a quasi tutti è stata concessa una provvisionale immediatamente esecutiva – al tentativo di recuperare le somme dovute, sempre che (ma è una cosa molto, molto difficile se non assolutamente improbabile) il barone De Cartier De Marchienne e Stephan Schmidheiny non mettano mano al portafoglio. Se così non fosse anche prima della conclusione del processo di secondo grado (i legali dei due condannati hanno già annunciato che ricorreranno davanti alla Corte d’Appello di Torino) tutti coloro che ne hanno titolo potranno tentare l’esecuzione della sentenza. Ma qui iniziano le difficoltà perché entrambi i due condannati e le loro società, solidalmente responsabili, non hanno residenza o sede in Italia, bensì all’estero. E questo sicuramente non accorcerà i termini per monetizzare concretamente giustizia. Per questo, già a Capodanno in prefettura ad Alessandria, Bruno Pesce aveva proposto un coordinamento delle parti civili costituite subito dopo la sentenza del 13 febbraio. 
Gli errori, comunque, se tali sono, non dovrebbero però inficiare la sentenza di primo grado, quanto piuttosto sarà necessaria una sua correzione, per quanto attiene agli errori materiali, in Camera di consiglio. E poi c’è sempre il processo d’appello.
Dal canto suo il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, ha ricordato il percorso del Comune e della sua amministrazione sino alla scelta di andare sino in fondo nel processo, le motivazioni e le tensioni che sono state vissute. Invece Ernesto Berra, sindaco di Occimiano, ha esortato il primo cittadino casalese a convocare tutti i sindaci per concertare le proprie azioni e, in particolare, riprendendo anche il discorso di Bruno Pesce, di sollevare il problema, nell’incontro che Demezzi avrà lunedì, con l’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferrino, per fare ripartire l’attività del Centro regionale sull’amianto. La carne al fuoco, dunque, è parecchia: adesso occorre non fare spegnere il fuoco