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In corteo con un fiore bianco davanti alla fabbrica della morte
Anche il sindaco Demezzi alle celebrazioni della Giornata nazionale dell'amianto. Molti casalesi hanno raggiunto il luogo dove sorgeva l'ex stabilimento Eternit
Anche il sindaco Demezzi alle celebrazioni della Giornata nazionale dell'amianto. Molti casalesi hanno raggiunto il luogo dove sorgeva l'ex stabilimento Eternit
“Questa fabbrica ha distrutto le vite di molte persone che hanno respirato l’Eternit. Eravamo in tanti per non dimenticare chi non c’è più“.
Le parole sono di Federica, 11 anni, casalese. Anche lei, con sua mamma, era tra le centinaia di persone che hanno partecipato all’iniziativa organizzata dall’Associazione Voci della Memoria e dall’Afeva per la Giornata in ricordo delle vittime dell’amianto che cade il 28 aprile di ogni anno.
Il corteo si è formato in piazza Castello e tutti i partecipanti, con un fiore bianco in mano hanno raggiunto a piedi il luogo dove sorgeva lo stabilimento Eternit, che i casalesi definiscono, di buon grado, la “fabbrica della morte”.
In testa c’era Bruno Pesce dell’Afeva, coordinatore della Vertenza amianto e gli striscioni che indicavano quelle che sono, oltre alla giustizia, le altre priorità, la bonifica del territorio e la ricerca per tentare di trovare una soluzione al terribile “mal d’amianto”.
Sul posto, in silenzio, è stata deposta una corona di fiori. Poi ci sono stati brevi interventi del sindaco di Casale Giorgio Demezzi, del presidente dell’Afeva Romana Blasotti Pavesi. Tra i partecipanti anche gli studenti della scuola bolognese che sta partecipando alla Scuola di Alt(r)amministrazione a Mirabello e rappresentanze da Cavagnolo, in Provincia di Torino, paese che è stato anch’esso duramente colpito dal dramma dell’amianto.
Le parole sono di Federica, 11 anni, casalese. Anche lei, con sua mamma, era tra le centinaia di persone che hanno partecipato all’iniziativa organizzata dall’Associazione Voci della Memoria e dall’Afeva per la Giornata in ricordo delle vittime dell’amianto che cade il 28 aprile di ogni anno.
Il corteo si è formato in piazza Castello e tutti i partecipanti, con un fiore bianco in mano hanno raggiunto a piedi il luogo dove sorgeva lo stabilimento Eternit, che i casalesi definiscono, di buon grado, la “fabbrica della morte”.
In testa c’era Bruno Pesce dell’Afeva, coordinatore della Vertenza amianto e gli striscioni che indicavano quelle che sono, oltre alla giustizia, le altre priorità, la bonifica del territorio e la ricerca per tentare di trovare una soluzione al terribile “mal d’amianto”.
Sul posto, in silenzio, è stata deposta una corona di fiori. Poi ci sono stati brevi interventi del sindaco di Casale Giorgio Demezzi, del presidente dell’Afeva Romana Blasotti Pavesi. Tra i partecipanti anche gli studenti della scuola bolognese che sta partecipando alla Scuola di Alt(r)amministrazione a Mirabello e rappresentanze da Cavagnolo, in Provincia di Torino, paese che è stato anch’esso duramente colpito dal dramma dell’amianto.