Depositata la sentenza del caso Eternit
Oltre 700 la pagine di motivazioni per la condanna di Schmidheiny e De Cartier. Il giudice Casalbore: Non può essere riconosciuta alcuna attenuante. Cavallera "Una tappa importante per l'intera popolazione della regione" [DOCUMENTO ALL'INTERNO]
Oltre 700 la pagine di motivazioni per la condanna di Schmidheiny e De Cartier. Il giudice Casalbore: ?Non può essere riconosciuta alcuna attenuante?. Cavallera "Una tappa importante per l'intera popolazione della regione" [DOCUMENTO ALL'INTERNO]
Nelle oltre 700 pagine di motivazioni il giudice Giuseppe Casalbore scrive: “Emerge tutta l’intensità del dolo degli imputati, perché sia De Cartier che Schmidheiny hanno continuato e non si sono fermati né hanno ritenuto di dover modificare radicalmente e strutturalmente la situazione, al fine di migliorare l’ambiente di lavoro e di limitare per quanto possibile l’inquinamento ambientale”.
E ancora: “Non può essere riconosciuta alcuna attenuante mentre risulta evidente che gli imputati hanno agito in esecuzione del medesimo disegno criminoso”.
Da oggi, parte dunque, anche il decorso per presentare il ricorso, già annunciato dal miliardario Belga il 13 febbraio immediatamente dopo la pronuncia della sentenza a Torino.
“La stessa, decisamente pregevole dal punto di vista giuridico, segna una tappa importante non solo per il Tribunale di Torino ma soprattutto per l’intera popolazione della Regione così duramente colpita dalla vicenda amianto” – commenta il vice Presidente della Regione Ugo Cavallera.
“Sono certo – prosegue Cavallera – che questo atto potrà contribuire significativamente a garantire nel nostro territorio la tutela della salute pubblica e dei lavoratori in modo particolare”.