Junior, un mese per il futuro
Scelta la strada del consorzio, la società è già al lavoro per definire struttura, budget e obiettivi del nuovo progetto. Che ripartirà dalla LegaDue
Scelta la strada del consorzio, la società è già al lavoro per definire struttura, budget e obiettivi del nuovo progetto. Che ripartirà dalla LegaDue
Fatta finalmente chiarezza sul futuro, è giunto il momento di deporre i primi mattoni della nuova Junior. Si parte dalle fondamenta, come ha detto lo stesso Cerutti nella conferenza stampa di lunedi, quando ha tracciato la nuova linea guida della società. Si ripartirà dal consorzio, sul modello di altre società italiane come ad esempio Varese, con la figura di Cerutti che rimarrà pur sempre da collante ma non più centrale, almeno formalmente, all’interno del club. Non sarà più, dunque, la sua Junior, bensì la Junior dell’imprenditoria locale, partendo da Buzzi, passando per la famiglia Repetto (Novi-Elah-Dufour) che ha fatto sapere di voler incentivare ulteriormente la propria partecipazione, e arrivando fino ai piccoli commercianti. Chiunque, dunque, potrà essere parte di una Junior che “rinasce” con l’intento di essere una realtà di tutti, radicata nel territorio.
GIUGNO DECISIVO – Il passaggio alla nuova identità consortile verrà formalizzato alla fine di giugno, quindi più o meno tra un mese. Nel frattempo da un lato i soci storici che rappresentano cuore e anima (nonché portafoglio) del club dovranno delineare la nuova struttura societaria, dato che ad oggi l’unica cosa certa è che il consorzio rappresenterà la quota di maggioranza del sodalizio. Rimane ancora da decidere chi sarà il presidente, anche se è altamente probabile che la carica venga attribuita a puro titolo onorifico. Passaggio essenziale, in questo processo, sarà la determinazione del consiglio d’amministrazione, che potrebbe essere composto da tre persone purchè esperte tanto dal punto di vista gestionale quanto sportivo anche se rimane in vita l’ipotesi di un amministratore unico incaricato di far rendere al meglio il budget stagionale, l’altro punto fondamentale da determinare. A proposito di budget, rimane impossibile ad oggi stabilire obiettivi e composizione dell’organico. Tutto, infatti, dipenderà dalle risorse che verranno raggranellate nell’arco di questo mese, dopodichè si potrà parlare di allenatore, rosa, target e aspettative.
NESSUN RIPESCAGGIO ALL’ORIZZONTE – Tra le poche certezze messe fino a questo momento in tasca, rimane l’amara consapevolezza di dover ripartire dalla LegaDue. Per organizzazione e struttura, la Junior vista fino all’altroieri era un club che se da un lato finiva con l’essere ancora troppo acerbo per la Serie A dall’altro si trovava stretto nella categoria inferiore. Troppo giovane per la Serie A, ma troppo organizzata per la LegaDue, insomma. La “nuova” società ripartirà dalla serie cadetta, con obiettivi che una volta tanto potrebbero anche non essere quelli di risalita immediata, bensì di onesta sopravvivenza. Motivo per cui i giocatori rimasti nonostante la retrocessione, ossia il gruppo storico che un anno fa contribuì alla promozione, hanno sostanzialmente il via libera nel caso in cui trovassero offerte concrete e ambiziose. L’unica certezza ad oggi, per loro, rimane il fatto che decidendo di restare giocherebbero sicuramente in LegaDue. E’ vero, infatti, che alcune società di Serie A sono in forte crisi, su tutte Teramo che è a un passo dal fallimento, ma è altrettanto impietoso il ranking in materia di ripescaggi, tecnicamente “assegnazione di posto vacante”, che relega il club rossoblu in una posizione marginale in base a parametri quali blasone, risultati e strutture. La prossima Serie A sarà composta da un numero che va dalle 18 alle 16 squadre, in maniera tale da sopperire ad eventuali defezioni. Nel caso in cui il numero di iscritte scendesse a 15 allora si aprirebbe, ma solo in quel momento, l’assegnazione del posto vacante, che a differenza del calcio non dipende dalle richieste formalizzate dalle pretendenti bensì a parametri predeterminati che in partenza sfavoriscono la Junior. La Serie A, dunque, rimane un miraggio. E, forse, è meglio cosi, visto che a detta stessa di Cerutti il nuovo progetto è solo alle fondamenta.