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Cosa succede con i verbali annullati per le soste vietate ad Oltreponte ?
Lo chiede un'interrogazione di Massimo De Bernardi. Centoquaranta contravvenzioni elevate per un divieto di sosta temporaneo su segnalazione degli operatori di Cosmo. Il fatto risale all'agosto scorso. Una nuova polemica per il quartiere al di là del Po
Lo chiede un'interrogazione di Massimo De Bernardi. Centoquaranta contravvenzioni elevate per un divieto di sosta temporaneo su segnalazione degli operatori di Cosmo. Il fatto risale all'agosto scorso. Una nuova polemica per il quartiere al di là del Po
Soffia di nuovo il vento della polemica per il quartiere Oltreponte. Oggi, venerdì, Massimo De Bernardi, consigliere della lista civica Nuove Frontiere, è tornato nuovamente, con una interrogazione sulle 140 sanzioni amministrative che vennero comminate nell’agosto dello scorso anno ad Oltreponte ad auto in divieto di sosta temporaneo e sull’esito dei ricorsi che ne sono seguiti. All’epoca, infatti, venne contestato che erano state comminate senza la presenza sul posto di agenti di polizia locale (o di ausiliari della sosta) ma unicamente su segnalazione degli operatori di Cosmo. Sulla presunta irregolarità dei provvedimenti venne interessato il comitato SiAmo Oltreponte e, separatamente, diversi cittadini facero ricorso o al prefetto di Alessandria (seguendo la via amministrativa) o al giudice di pace di Casale Monferrato (seguendo la via giudiziale) come prevede il codice della strada.
De Bernardi, nella sua interrogazione rileva che “Il giudice di pace ha dato ragione ai cittadini che hanno presentato ricorso e non ha dato ragione al Comune di Casale, condannandolo ad annullare i verbali ed a pagare le spese processuali, restituendo le somme versate. De Bernardi chiede al sindaco Giorgio Demezzi quanti sono i verbali annullati in base alle sentenze del giudice di pace e sostiene una tesi che va al di là delle pronuncie del magistrato: “Moltissimi cittadini chiedono la restituzione degli importi totali pagati a seguito delle multe irregolati comminate nel mese di agosto. Diversi non hanno voluto poi fare ricorso per evitare spese ulteriori e perdite di tempo. Ma proprio perché un giudice ha stabilito che le contravvenzioni elevate erano irregolari sarebbe giusto che venissero restituiti a tutti i soldi versati”. La lista civica, infatti, ritiene che il gesto della restituzione andrebbe a ristabilire il corretto rapporto tra amministrazione e cittadini e “una amministrazione che riconosca di avere effettuato un errore oppure una operazione sbagliata non può che ottenere il rispetto dai propri concittadini, soprattutto quando si richiede alla popolazione di rispettare le regole stabilite per lo spazzamento stradale”. Ovviamente non occorre avere la sfera di cristallo per capire quale sarà la risposta dell’amministrazione comunale in merito: le cifre restituite saranno soltanto quelle di coloro che hanno fatto ricorso e l’hanno vinto. Per gli altri c’è ormai la definitività del provvedimento. Certo rimane, quasi come uno spauracchio, la chiusura dell’interrogazione di De Bernardi: “se si decidesse di non restituire quanto erroneamente incassato, bisognerà considerare l’eventualità che avvengano ulteriori ricorsi da parte della cittadinanza presso la Corte dei Conti”.
De Bernardi, nella sua interrogazione rileva che “Il giudice di pace ha dato ragione ai cittadini che hanno presentato ricorso e non ha dato ragione al Comune di Casale, condannandolo ad annullare i verbali ed a pagare le spese processuali, restituendo le somme versate. De Bernardi chiede al sindaco Giorgio Demezzi quanti sono i verbali annullati in base alle sentenze del giudice di pace e sostiene una tesi che va al di là delle pronuncie del magistrato: “Moltissimi cittadini chiedono la restituzione degli importi totali pagati a seguito delle multe irregolati comminate nel mese di agosto. Diversi non hanno voluto poi fare ricorso per evitare spese ulteriori e perdite di tempo. Ma proprio perché un giudice ha stabilito che le contravvenzioni elevate erano irregolari sarebbe giusto che venissero restituiti a tutti i soldi versati”. La lista civica, infatti, ritiene che il gesto della restituzione andrebbe a ristabilire il corretto rapporto tra amministrazione e cittadini e “una amministrazione che riconosca di avere effettuato un errore oppure una operazione sbagliata non può che ottenere il rispetto dai propri concittadini, soprattutto quando si richiede alla popolazione di rispettare le regole stabilite per lo spazzamento stradale”. Ovviamente non occorre avere la sfera di cristallo per capire quale sarà la risposta dell’amministrazione comunale in merito: le cifre restituite saranno soltanto quelle di coloro che hanno fatto ricorso e l’hanno vinto. Per gli altri c’è ormai la definitività del provvedimento. Certo rimane, quasi come uno spauracchio, la chiusura dell’interrogazione di De Bernardi: “se si decidesse di non restituire quanto erroneamente incassato, bisognerà considerare l’eventualità che avvengano ulteriori ricorsi da parte della cittadinanza presso la Corte dei Conti”.