Casale meraviglia a metà, passa l’Entella
Nerostellati avanti con Peluso e Taddei, ma Falcier accorcia. Succede tutto nel recupero: espulso Capellupo, all'ultimo secondo segna Paroni, portiere della Virtus
Nerostellati avanti con Peluso e Taddei, ma Falcier accorcia. Succede tutto nel recupero: espulso Capellupo, all'ultimo secondo segna Paroni, portiere della Virtus
Succede tutto, e di tutto, alla fine. Motivo per cui, una volta tanto, varrebbe la pena partire dal fischio finale, e tutto ciò che ne è conseguito. Una maniera anormale di raccontare una partita che di normale non ha avuto proprio nulla. Bastano sei minuti al Casale per gettare via una stagione intera ed una partita che a metà del secondo tempo si è trovata praticamente in tasca, grazie al solito timbro di Peluso e all’ultimo graffio in maglia nerostellata di capitan Taddei, che fa le valige con la certezza di essere stato indiscutibilmente il giocatore più forte della più recente storia nerostellata. Succede tutto, come detto, in sei minuti, quelli che l’arbitro Castrignanò concede al termine di una gara tiratissima, emozionante, dominata da un Casale che ha avuto il demerito di rintanarsi troppo dopo la rete del 2-1 firmata ancora una volta Falcier. La più bella partita della stagione, a tutti gli effetti, per i monferrini, che per un’ora hanno letteralmente deliziato un “Palli” finalmente a quota mille spettatori. Fatale, al punto di vanificare un intero anno di lavoro, l’extratime, gravemente condizionato da tre episodi. Il primo di questi è l’espulsione di Capellupo, il migliore dei ventidue in campo, causata da una discutibilissima somma di ammonizioni, non tanto per il secondo quanto per il primo giallo, sventolato in faccia al centrocampista per una assurda ammonizione a centrocampo. Il secondo episodio è il calcio d’angolo concesso al sesto minuto di recupero dal quale nasce il parapiglia letale per i nerostellati, che protestano sia per la decisione arbitrale sia per l’ammontare dell’extratime, anche se va detto che tra infortuni, sostituzioni e perdite di tempo la scelta non è parsa poi cosi fuori dal mondo. Il terzo, quello più pazzesco, è il gol di Paroni, portiere factotum che dopo una partita da 9 in pagella va all’arrembaggio e incorna di testa il campanile scaturito dalla traversa colpita da un Lenzoni lasciato colpevolmente solo nell’azione decisiva. Cose che non dovrebbero succedere ma che possono disgraziatamente capitare, anche se valgono una stagione intera. Ciò che non dovrebbe mai succedere, piuttosto, è quel che accaduto dopo il triplice fischio finale, dal fastidiosissimo “giro di campo” dell’arbitro che si era già contraddistinto all’andata, come raccontato da alcuni giocatori, per aver rivolto irripetebili epiteti a Ciccomascolo durante il riscaldamento a bordo campo, passando per la vergognosa rissa tra addetti ai lavori, tra l’altro giustificata da Buglio a fine gara, iniziata in campo e conclusa negli spogliatoi, dove sono volate bottigliette e schiaffi con qualche grave contuso. Ed infine il parapiglia tra tifosi e forze dell’ordine, sintomo di un disagio sociale che straborda al di là del mondo del calcio. Cose che rendono Casale, squadra, società e città, umiliata due volte
CASALE A TRAZIONE ANTERIORE, LA PRIMA MAGIA E’ DI PELUSO – Nessun grande stravolgimento di formazioni rispetto alle previsioni della vigilia. Mister Prina deve far fronte al forfait dell’ultimo minuto di Lenzoni, che si fa male durante il riscaldamento e viene sostituito nell’undici titolare dal bomber Rosso. L’ex grigionero affianca Garin in un modulo che prevede due punte supportate da tre centrocampisti offensivi, Staiti, Favret, Ciarcià. Hamlili, all’andata mezzapunta, si posiziona davanti alla difesa da vecchio mediano, a completare il 4-1-3-2. Mister Buglio rispetta più o meno i pronostici, mandando in campo un 4-4-2 che all’occorenza diventa 4-2-3-1, con Capellupo e Iannini a troneggiare sulla linea mediana per ispirare i quattro moschettieri d’attacco, Petrilli, Peluso, Siega e capitan Taddei. Out per scelta tecnica Gambadori. Partono fortissimo gli ospiti, che dopo appena 3′ costruiscono l’occasione del vantaggio, ma Bertoli non ha piedi raffinati e sparacchia altissimo quello che sarebbe stato per un comune attaccante il più comodo dei tap-in, a seguito di un calcio di punizione di Staiti sul quale si era avventato Garin che aveva trovato la pronta opposizione di Pomat. Da quel momento in poi è solo Casale, sia a livello di occasioni che di predominio territoriale. I guantoni di Paroni vengono scaldati ben bene in due frangenti, prima al 12′ su tiro dal limite di Taddei innescato da un bellissimo tacco di Silvestri, poi su Siega, il cui destro a giro al 36′ viene disinnescato con un lieve aiuto del palo. Il Casale, però, merita il vantaggio, e lo ottiene “sulla sirena”, a pochi secondi dal fischio che manda le squadre negli spogliatoi. Peluso punisce su punizione, e manda la Virtus a bere il proverbiale thè caldo virtualmente eliminata e senza allenatore, data l’espulsione di Prina per proteste verso la metà della prima frazione di gioco.
TADDEI RADDOPPIA, MA L’ENTELLA RIMONTA – Scesi in campo nel secondo tempo, gli uomini di Buglio ripartono esattamente da dove si erano fermati, ossia schiacciando gli ospiti nella loro metà campo. Taddei prova a suonar subito la carica ma la trivela del capitano viene schiaffeggiata da un Paroni che sembra essere in versione superman. Mister Prina prova a cambiare le sorti del match inserendo una punta in più, Lenzoni, ma Buglio gioca a scacchi e fa entrare immediatamente Gambadori togliendo uno spento Petrilli. La maggior linfa sulla linea mediana nerostellata porta da subito benefici: passa appena un minuto dal cambio (65′) quando Taddei trasforma in oro il servizio di Capellupo, e insacca con un lob morbido e preciso all’angolo dopo una splendida serpentina sul lato destro dell’area. Da un paio di mesi “Re Riccardo” non era decisivo, almeno a tabellino, e la perla che vale il 2-0 sembra esorcizzare qualsiasi fantasma, compreso quello del passaggio del turno. L’unico pericolo, per i nerostellati, rimane quello già visto tante volte in regular season e una volta più nella partita d’andata, ossia le palle inattive. Neanche tempo di pensare a questo rischio e l’Entella trova il gol che riapre tutto, ancora una volta con Falcier che capitalizza al massimo, nel cuore dell’area, la punizione di Staiti. Il terzino trova cosi la quarta rete personale in due gare, una sorta di conto aperto con i nerostellati. La rete incoraggia improvvisamente gli ospiti, fino a quel momento inaspettatamente in ombra. Il Casale arretra il proprio baricentro per poter poi sferrare il colpo letale, quello che chiuderebbe la partita, in contropiede. Ed i nerostellati, a tutti gli effetti, due occasioni su ripartenza le creano, ma sia Peluso che Taddei non trovano fortuna. Senza più nulla da perdere, l’Entella sferra l’assalto finale, e in sei minuti, quelli di recupero concessi da Castrignanò, ribalta completamente il senso di tutto, partita, playoff e stagione.
TABELLINO
CASALE – VIRTUS ENTELLA: 2-2 (1-0)
RETI: 47’pt Peluso, 20’st Taddei, 25’st Falcier, 51’st Paroni
CASALE (4-4-2): Pomat; Silvestri, Gonnella, Marchi, Naglieri; Petrilli (19’st Gambadori), Capellupo, Iannini, Siega; Taddei (49’st Ciccomascolo), Peluso (42’st Curcio) (a disp.: Adornato, Zanellato, Agnesina, Miello) All.: Buglio
VIRTUS ENTELLA (4-1-3-2): Paroni; Falcier, Villagatti, Bertoli (38’st Simeoni), Russo; Hamlili; Staiti, Ciarcià (23’st Lenzoni), Favret (18’st Serlini); Garin, Rosso All. Prina ( a disp.: Otranto, Talignani, Fantoni, Marino)
ARBITRO: Castrignanò (Hager-Maspero)
NOTE: giornata soleggiata, temperature alte ma non torride, terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori 1000 circa, con buona presenza di tifoseria ospite. Al 25’pt viene allontanato Prina, allenatore dell’Entella, per proteste. Al 46’st espulso Capellupo per somma di ammonizoni. Al 53’st espulsi Gonnella e Villagatti per comportamento gravemente antisportivo. Ammoniti: Silvestri, Villagatti, Capellupo, Favret, Hamlili, Serlini, Pomat Angoli: 11-6 Recupero: 2’pt, 10’st