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L’Afeva su Schmidheiny all’Onu non si arrende
Bruno Pesce: "Una nuova petizione per chiedere che non venga più invitato". Dura presa di posizione dell'Associazione familiari vittime amianto dopo la notizia. Intanto si prepara l'assemblea generale per il 12 maggio con gli avvocati di parte civile
Bruno Pesce: "Una nuova petizione per chiedere che non venga più invitato". Dura presa di posizione dell'Associazione familiari vittime amianto dopo la notizia. Intanto si prepara l'assemblea generale per il 12 maggio con gli avvocati di parte civile
“Adesso lavoreremo ad una nuova petizione, con le associazioni degli altri Paesi, perché si chieda all’Onu che Stephan Schmidheiny non venga più invitato ad eventi del genere”. Bruno Pesce non usa mezzi termini, dopo la notizia diffusa nei giorni scorsi che Stephan Schmidheiny, condannato a 16 anni di reclusione per disastro doloso ed omissione dolosa delle misure di sicurezza dal Tribunale di Torino il 13 febbraio scorso, insieme al barone belga De Cartier De Marchienne, è stato invitato alla Conferenza delle Nazioni Unite che si terrà dal 20 al 22 giugno prossimi a RIo de Janeiro. Una richiesta simile era già stata inoltrata immediatamente dopo la sentenza di febbraio ma – evidentemente – è risultata inascoltata. “I rapporti che ha con le cancellerie internazionali – dice ancora il coordinatore della Vertenza amianto – sono indubbiamente di alto livello e molto radicati. Del resto la sua è una delle famiglie più ricche del pianeta”.
La segnalazione della sua partecipazione al summit di Rio è stata fatta proprio all’Abrea, la associazione brasiliana che, sull’esempio dell’Afeva, chiede giustizia per i morti ed i malati di “mal d’amianto” e che, guidata dalla sindacalista carioca Fernanda Giannasi, si batte ogni giorno contro le difficoltà di un Paese che non ha ancora imboccato decisamente la strada della lotta all’amianto. Ed è stata proprio l’Abrea a cogliere la notizia della presenza del condannato svizzero al vertice ed a diffonderla a livello internazionale. C’è da aspettarsi, dunque, che anche lquesta presenza iin Brasile, possa diventare uno degli elementi portanti della discussione dell’assemblea generale di Afeva, che si terrà il 12 giugno prossimo al salone Tartara a Casale, con l’intervento degli avvocati di parte civile nel processo Eternit di Torino. In quella sede l’Associazione e le organizzazioni sindacali, fatto il punto della situazione, esporranno le loro idee sui prossimi passi di un percorso che è ancora molto lungo e difficile come dimostra proprio quanto sta accadendo in Brasile.
La segnalazione della sua partecipazione al summit di Rio è stata fatta proprio all’Abrea, la associazione brasiliana che, sull’esempio dell’Afeva, chiede giustizia per i morti ed i malati di “mal d’amianto” e che, guidata dalla sindacalista carioca Fernanda Giannasi, si batte ogni giorno contro le difficoltà di un Paese che non ha ancora imboccato decisamente la strada della lotta all’amianto. Ed è stata proprio l’Abrea a cogliere la notizia della presenza del condannato svizzero al vertice ed a diffonderla a livello internazionale. C’è da aspettarsi, dunque, che anche lquesta presenza iin Brasile, possa diventare uno degli elementi portanti della discussione dell’assemblea generale di Afeva, che si terrà il 12 giugno prossimo al salone Tartara a Casale, con l’intervento degli avvocati di parte civile nel processo Eternit di Torino. In quella sede l’Associazione e le organizzazioni sindacali, fatto il punto della situazione, esporranno le loro idee sui prossimi passi di un percorso che è ancora molto lungo e difficile come dimostra proprio quanto sta accadendo in Brasile.