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Una lettera al ministro Balduzzi per ottenere giustizia
E' stata letta durante l'assemblea generale dell'Afeva. Sindacati e comitato vertenza chiedono allo Stato di fare la sua parte pe ottenere giustizia. Di fronte agli elevatissimi costi dell'esecuzione della sentenza in Belgio
E' stata letta durante l'assemblea generale dell'Afeva. Sindacati e comitato vertenza chiedono allo Stato di fare la sua parte pe ottenere giustizia. Di fronte agli elevatissimi costi dell'esecuzione della sentenza in Belgio
Stephan Schmidheiny ed il barone De Cartier De Marchienne non vogliono pagare il dazio delle provvisionali. Non occorreva la sfera di cristallo per indovinare che entrambi i condannati a 16 anni dal Tribunale di Torino per disastro doloso ed omissione dolosa delle misure di sicurezza del lavoro, difficilemente avrebbero messo mano al loro capiente portafoglio. E il loro nome, sia pure per motivazioni leggermente differenti (lo svizzero prossimo ospite delle Nazioni Unite alla Conferenza sullo sviluppo sostenibile a Rio de Janeiro nonostante le proteste di mezzo mondo, il belga per non aver ancora espresso nulla sulla volontà di pagare) è stato rievocato più volte al Salone Tartara del Mercato Pavia nel corso dell’assemblea generale dell’Afeva, presenti gli avvocati delle parti civili.
Organizzazioni sindacali, Afeva con la presidente Romana Blasotti Pavesi e Comitato vertenza amianto, con il coordinatore Bruno Pesce, hanno sottoscritto una lettera indirizzata al ministro della Salute Renato Balduzzi nella quale vengono fatti dei conti che rischiano di creare un caso di “denegata giustizia”. Dalla lettura di dispositivo e motivazioni della sentenza di Torino sono 421 le parti civili costituite che hanno diritto ad ottenere delle provvisionali immediatamente esecutive dal barone belga e dalla società Etex Group a lui collegata: 421 sono parti individuali per un ammontare di quasi 13 milioni di euro, l’Inail per circa 15 milioni di euro e Medicina Democratica per 70mila euro. Ma per procedere occorre notificare prima la sentenza all’imputato ed alla società, accompagnandola da un precetto che impone di pagare la somma entro 10 giorni dal ricevimento. Poi, se non ci sarà – come è molto probabile – alcuna risposta, occorrerà dare corso ad una procedura esecutiva internazionale. Il che comporta costi che, sindacati, Afeva e comitato vertenza amianto, quantificano in circa 2500 euro per ogni parte civile, in quanto tale procedura dovrebbe venire attivata in Belgio e, al di là dei costi degli avvocati e delle spese di giustizia, si dovrebbero accompagnare i documenti con una traduzione giurata in tedesco ed in fiammingo, costi tutti a carico di chi procede. Pertanto si chiede al ministro Balduzzi che lo Stato intervanga per superare gli ostacoli economici e procedurali nei confronti delle parti civili, valutando anche un coinvolgimento dei ministeri della Giustizia e del Lavoro. Infine si avanza una riflessione: perché nella fase di ampliamento delle funzioni del Fondo Vittime Amianto, cui il Governo è impegnato da un voto parlamentare, non si prevede anche il sostegno economico per la cause legali a favore delle vittime – parti lese.
Organizzazioni sindacali, Afeva con la presidente Romana Blasotti Pavesi e Comitato vertenza amianto, con il coordinatore Bruno Pesce, hanno sottoscritto una lettera indirizzata al ministro della Salute Renato Balduzzi nella quale vengono fatti dei conti che rischiano di creare un caso di “denegata giustizia”. Dalla lettura di dispositivo e motivazioni della sentenza di Torino sono 421 le parti civili costituite che hanno diritto ad ottenere delle provvisionali immediatamente esecutive dal barone belga e dalla società Etex Group a lui collegata: 421 sono parti individuali per un ammontare di quasi 13 milioni di euro, l’Inail per circa 15 milioni di euro e Medicina Democratica per 70mila euro. Ma per procedere occorre notificare prima la sentenza all’imputato ed alla società, accompagnandola da un precetto che impone di pagare la somma entro 10 giorni dal ricevimento. Poi, se non ci sarà – come è molto probabile – alcuna risposta, occorrerà dare corso ad una procedura esecutiva internazionale. Il che comporta costi che, sindacati, Afeva e comitato vertenza amianto, quantificano in circa 2500 euro per ogni parte civile, in quanto tale procedura dovrebbe venire attivata in Belgio e, al di là dei costi degli avvocati e delle spese di giustizia, si dovrebbero accompagnare i documenti con una traduzione giurata in tedesco ed in fiammingo, costi tutti a carico di chi procede. Pertanto si chiede al ministro Balduzzi che lo Stato intervanga per superare gli ostacoli economici e procedurali nei confronti delle parti civili, valutando anche un coinvolgimento dei ministeri della Giustizia e del Lavoro. Infine si avanza una riflessione: perché nella fase di ampliamento delle funzioni del Fondo Vittime Amianto, cui il Governo è impegnato da un voto parlamentare, non si prevede anche il sostegno economico per la cause legali a favore delle vittime – parti lese.