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Un appello dell’Afeva in partenza per Rio de Janeiro
Lo leggerà il responsabile nazionale di Legambiente. Si chiede all'Onu di dichiarare persona non gradita Stephan Schmidheiny e la sua fondazione
Lo leggerà il responsabile nazionale di Legambiente. Si chiede all'Onu di dichiarare persona non gradita Stephan Schmidheiny e la sua fondazione
L’Associazione familiari vittime amianto non abbassa il tiro nella vicenda amianto, anzi, lo porta all’attenzione mondiale. Il responsabile nazionale di Legambiente, Maurizio Gubbiotti, porterà con sè a Rio de Janeiro, al vertice sullo sviluppo sostenibile, un appello rivolto dall’Afeva “all’attenzione dei partecipanti del Summit, di tutte le delegazioni di Stati membri, dei vertici dell’Onu e di tutte le associazioni che hanno a cuore l’ambiente e la salute”. A fare da tramite con Gubbiotti è stato il presidente della Legambiente casalese Vittorio Giordano. Nel documento, senza mezzi termini, viene espresso sdegno per “l’ambigua partecipazione a questo summit della Fondazione Avina che, pur dichiarandosi impegnata nello sviluppo sostenibile dell’America Latina, risulta essere stata fondata da Stephan Schmidheiny che attualmente in essa ricopre ancora cariche dirigenziali. Ricordiamo che Stephan Schmidheiny non è un filantropo”. Il documento sottolinea anche l’esito del processo di Torino e della condanna dello svizzero e del barone balga De Cartier De Marchienne a 16 anni di reclusione e chiede alle Nazioni Unite di dichiarare il condannato svizzero e la sua fondazione persone non gradite. L’Afeva, poi, ricorda anche che l’amianto è un minerale nocivo e cancerogeno e che, di conseguenza, “é indispensabile ed urgente eliminarlo completamente dall’ambiente urbano. In ogni Paese l’uso dell’amianto deve essere sanzionato come è avvenuto in Italia”. Oggi, infatti, in più di due terzi dei Paesi del mondo l’uso dell’amianto sta causando centinaia di migliaia di morti ed il “cosiddetto uso controllato dell’amianto è semplice propaganda commerciale che imbroglio le popolazioni non informate e vulnerabili”. L’appello e le richieste sono forti, occorre adesso vedere quali saranno gli effetti nei confronti di Stephan Schmidheiny.