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Anche la guardia di finanza per scovare i beni di Schmidheiny all’estero
Il Comune ha chiesto la collaborazione del comando generale. Molti i sindaci al vertice di palazzo San Giorgio per la battaglia legale
Il Comune ha chiesto la collaborazione del comando generale. Molti i sindaci al vertice di palazzo San Giorgio per la battaglia legale
Erano diversi i sindaci del Casalese intervenuti ieri pomeriggio, martedì, nella sala consigliare del municipio di Casale per avere un momento di aggiornamento sullo “stato dell’arte” della vertenza Eternit e capire quali saranno i passi da fare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Il momento di raccordo istituzionale era stato voluto dal sindaco Giorgio Demezzi e ha visto l’intervento sia dell’avvocato che assiste il Comune di Casale, Enrico Dagna, sia di Ester Gatti che ha sin qui seguito i comuni di minori dimensioni. E’ stato uno scambio di idee nel quale – adesso che le motivazioni della sentenza sono state depositate – ogni ente locale potrà decidere cosa fare, ad esempio, in materia di impugnazione del giudizio di primo grado, o per richiedere una provvisionale immediatamente esecutiva più alta, oppure in quanto non gli sono state riconosciute provvisionali dal Tribunale di Torino. Il sindaco Demezzi ha sottolineato come il Comune di Casale, in ogni caso, qualora Stephan Schmidheiny e De Cartier De Marchienne, non intendessero pagare quanto dovuto un forza della sentenza torinese, si sia preparando a capire dove e come sia possibile avviare una esecuzione forzata sui beni di entrambi ed, eventualmente, delle società loro collegate. Pertanto è stata avviata una richiesta in questo senso al comando generale della Guardia di finanza e si sta valutando la possibilità di incarico ad una società di recupero crediti specializzata in quelli all’estero, per capire se vi siano dei beni dei condannati “da aggredire”. Non è certamente una ricerca facile ma si rende necessaria per evitare di effettuare delle spese di intervento per l’esecuzione della sentenza in un Paese straniero (spese che non sarebbero sicuramente basse) e rimanere poi con in mano il classico “pugno di mosche”. Comunque parrebbe che il condannato svizzero potrebbe fare le sue intenzioni, attraverso i propri legali, entro la metà del mese di luglio. Nel corso della riunione si è anche parlato del secondo processo, il cosiddetto “Eternit – bis” per il quale parrebbe che il procuratore Raffaele Guariniello intenda procedere per I casi dei decessi dal 2008 ad oggi. Ma qui la strada è ancora tutta da percorrere.