“Il piccolo è efficiente”, la Provincia guida la protesta anti chiusura dei tribunali
Convocati avvocati e presidenti di tribunale a palazzo Ghilini per parlare della legge di riordino che prevede un'unica sede provinciale per la giustizia e la soppressione delle sedi di Acqui, Casale, Tortona e Novi. Filippi: chiederemo un incontro con il ministro della Giustizia
Convocati avvocati e presidenti di tribunale a palazzo Ghilini per parlare della legge di riordino che prevede un'unica sede provinciale per la giustizia e la soppressione delle sedi di Acqui, Casale, Tortona e Novi. Filippi: chiederemo un incontro con il ministro della Giustizia
Il confronto è partito dalla proposta di mozione del consiglio provinciale presentata da Federico Fornaro. Dopo aver raccolto le istanze del territorio, la Provincia si è assunta l’impegno di farsi portavoce in parlamento e presso il ministero delle richieste del territorio che vanno verso la salvaguardia del servizio, più che della sede fisica del tribunale.
Tutti d’accordo con la constatazione che i piccoli tribunali sono esempio di efficienza e non di spreco: “il Tribunale di Acqui – ha fatto presente il presidente dell’Ordine di Acqui, avvocato Piero Piroddi – incassa 800 mila euro e e costa 300 mila. Anche solo dal punto di vista numerico, non è certo una fonte di spreco. In punto è, al contrario, che i piccoli tribunali funzionano meglio dei medi e grandi.”
Da Casale è partita una “proposta provocatoria”, come ha anticipato lo stesso presidente dell’ordine avvocato Pietro Caire: “riformuliamo le zone di competenza. Casale potrebbe occuparsi di un bacino che va da Chivasso a Valenza, di 250 mila abitanti”. Ma il problema – e su questi si sono espressi tutti unanimamente, che “sulla giustizia non si fanno risparmi” e che accentrare nel capoluogo provinciale tutte le funzioni ora svolta da quattro tribunali “sarebbe un danno prima di tutto per i cittadini” e non creerebbe anche problemi logistici. “Costa di più fare un nuovo palazzo di giustizia ad Alessandria o mantenere quelli minori presenti?” si è chiesto il presidente del tribunale di Casale Antonio Marozzo.
Mario Lovelli ha fatto presente come il realtà il disegno di riforma sia ancora lontano dal vedere l’approvazione definitiva, “ma sarebbe utile che la provincia si facesse carico di produrre una sintesi delle diverse posizioni emerse e di una proposta unitaria”. E’ quello l’impegno dei consiglieri e dell’amministrazione provinciale che vorrebbe coinvolgere nel processo anche le province di Asti e Cunero.
Paolo Filippi ha dichiarato che “la Provincia, quale Ente di coordinamento sul territorio, si farà interprete con il Governo di quanto emerso in questa sede , al fine di aprire un tavolo di confronto sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, al fine di giungere ad una soluzione condivisa per conseguire l’obiettivo primario di migliorare il funzionamento della giustizia nel Paese e nella provincia oltre a tenere conto dell’aspetto economico e quindi di contenimento dei costi. Tutto ciò – prosegue Filippi, si può fare con l’aiuto dei parlamentari del territorio. E’ necessario infatti portare all’attenzione del Presidente del Senato e al Presidente della Camera dei deputati i contenuti della mozione affinché in sede legislativa venga riconosciuta la massima attenzione al servizio finora reso dai ‘piccoli tribunali’ ed anche la particolarità del territorio del Basso Piemonte. Non si può tirare una riga sopra e fare una media”.