La Covisoc boccia il Casale
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Riccardo Robotti - riccardo.robotti@alice.it  
12 Luglio 2012
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La Covisoc boccia il Casale

La sopravvivenza del club tra i professionisti è appesa ad un filo: nerostellati deferiti alla Disciplinare, ma c'è tempo fino al 16 luglio per rimediare

La sopravvivenza del club tra i professionisti è appesa ad un filo: nerostellati deferiti alla Disciplinare, ma c'è tempo fino al 16 luglio per rimediare

Cominciano i guai, quelli seri, per il Casale. Si sapeva che mercoledi 11 luglio sarebbe stata una data importante, anche se non del tutto decisiva. In ballo c’era la pronuncia della Covisoc sui parametri di bilancio richiesti dalla Figc, in particolare per quanto concerne il rapporto ricavi/indebitamento della società nerostellata. Il club di piazza Battisti si trova a dover far fronte a due distinte problematiche, accomunate da un unico filo conduttore: da un lato la necessità di sanare la propria situazione economico-finanziaria a fronte dei buchi creati nei due anni di gestione Foppiani, che di tasca propria ha sborsato circa 240.000 euro anche attraverso la mediazione della Casale Communiation&Marketing (società nata con lo scopo di agevolare il passaggio di proprietà a favore di Goveani); dall’altro la regolarità della richiesta d’iscrizione al prossimo campionato. E se quest’ultima “grana” è arcinota perchè è evidente la violazione di un regolamento che prescrive fideiussioni bancarie ai fini della correttezza della domanda presentata (norma violata poiché la fideiussione prestata da Goveani, o chi per lui, è di natura assicurativa), assai molto più complessa è la questione che ha ingenerato il deferimento di ieri da parte della Covisoc alla Commissione Disciplinare. E’ il segnale che qualcosa è andato storto già a monte, non solo a valle.

Situazione rimediabile, ma sarà dura
Il risultato, come detto, è stato il deferimento da parte della Covisoc alla Commissione Disciplinare Nazionale per una serie di violazioni contenute nella documentazione depositata dalla società nerostellata, violazioni che riguardano in particolare la normativa federale concernente gli emolumenti, i contributi Enpals e le ritenute Irpef, nonché soprattutto il mancato deposito del prospetto ricavi/indebitamento. Il che legittimerebbe già di per sé la Disciplinare a comminare sanzioni in termini di punti per il prossimo campionato, da aggiungersi alle penalità già inferte dopo i fatti di Casale-Entella. Senza contare che proprio su cavilli del genere la Federazione sguazza, impegnata più che mai a scremare quanto più possibile l’elenco di club professionistici al fine di anticipare di un anno la tanto desiderata Lega Pro unica. Nulla, però, è irrimediabile. Il termine ultimo, infatti, per integrare la documentazione depositata è lunedi 16 luglio. Ciò significa che tutta la documentazione finora depositata può essere integrata (leggasi mancanze rilevate) o corretta (leggasi fideiussione) entro quella data. Entro, ma non oltre. Già, perchè quello del 16 luglio è un termine improrogabile. Il che inchioda la società nerostellata: o il Casale trova una soluzione in quattro giorni, oppure sarà soggetto al giudizio della Consiglio Federale del 19 luglio, giudizio che stando cosi le cose al 99,9% boccerà l’iscrizione dei monferrini. Si potrà, eventualmente, ricorrere, prima alla giustizia sportiva, poi a quella ordinaria ed infine al TAR Lazio, ma nella stragrande maggioranza dei casi questo iter non ha mai sortito esiti soddisfacenti.

Salvare il Casale in quattro giorni
Quattro giorni per trovare una soluzione che non è stata trovata in quasi tre mesi. Sembra un’impresa ai limiti dell’impossibile, eppure qualche margine per salvare la nave che affonda c’è. Da un lato, infatti, i vizi di forma concernenti la documentazione depositata sono correggibili, dall’altro i difetti sostanziali – soprattutto la natura della fideiussione – possono essere sanati in extremis da un intervento provvidenziale. Da parte di chi? Teoricamente spetterebbe a Goveani, che fino ad oggi ha sondato, contrattato, ritrattato, tergiversato. Si è pure concesso il lusso di un giro turistico a Casale, ma non ha mai concluso. Anzi, per quel poco che si è mosso ha totalizzato circa il 50% degli attuali guai nerostellati. Non male, per uno che non ha formalizzato nulla. Il Chieti, incappato in un vizio simile, ha saputo correggersi all’istante e ha prestato in un amen garanzie conformi a regolamento. Difficile, molto difficile, che l’ex patron del Torino faccia altrettanto, forse perchè non ancora completamente convinto dall’affare. Non si spiegherebbe altrimenti il suo totale assenteismo dalla Capitale del Monferrato. Quali sono le alternative? Di certo non il gruppo Foppiani, che versando i 240.000 euro ritiene di aver chiuso definitivamente con Casale, calcio e annessi debiti. Rimane la Casale Communication&Marketing, che però è nata con intenti e target completamente diversi: in linea teorica dovrebbe essere la società di mediazione nell’affare Foppiani-Goveani e nulla più. Rimangono due opportunità: da un lato Giuseppino Coppo, che nei giorni scorsi era stato avvistato con Goveani in veste di suo Cicerone e, soprattutto, braccio destro nella gestione della (nuova) società. L’ex patron nerostellato avrebbe cuore, contatti e fondi per salvare il Casale, ma il suo rientro era subordinato all’ingresso di un main investor come Goveani. Rispunta l’ipotesi Omodeo, che però ha già fatto sapere di non voler essere la seconda scelta di nessuno, aggiungendo che chi ha fatto scelte diverse deve assumersene ora la responsabilità, pagandone (giustamente) le conseguenze. Il problema è che, a questo punto, chi rischia di pagare amaramente il conto sono città e tifosi.

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