Rifiuto+riciclo=risorsa
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Stefano Musso - redazione@alessandrianews.it  
16 Luglio 2012
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Rifiuto+riciclo=risorsa

Visita allo stabilimento della Cosmo (Casale), per conoscere il ciclo di vita dei rifiuti, i costi di gestione e i ricavi della materia recuperata

Visita allo stabilimento della Cosmo (Casale), per conoscere il ciclo di vita dei rifiuti, i costi di gestione e i ricavi della materia recuperata

Noi produciamo rifiuti. Al termine del processo di produzione e consumi di beni e servizi è questa l’unica certezza. Conosciamo i prodotti fino al cassonetto: ma dopo? Con la raccolta e il trasporto inizia la seconda fase della vita di un rifiuto, il suo smaltimento.
Non chiamatela solo discarica. Il centro di raccolta e smaltimento dei rifiuti in località Bazzani, presso Roncaglia, è un centro multifunzionale che sembra una fabbrica. Il direttore Borlasta, l’ingegner Grigolon e il geometra Comoglio sono i responsabili tecnici e amministrativi, che ci possono spiegare il funzionamento dell’impianto, gestito da Cosmo s.p.a., società a proprietà pubblica cui compete la raccolta dei rifiuti nei 44 comuni del distretto di Casale Monferrato.
Anche visivamente, il centro di raccolta e smistamento si divide in tre parti: un impianto di pretrattamento della parte indifferenziata; una piattaforma per i rifiuti distinti per materiale; e la discarica vera e propria. Cominciamo da quest’ultima.
La parte di smaltimento della discarica Bazzani è composta da grandi “vasche” impermeabilizzate sotto e ricoperte di terra sopra, che ospitano i rifiuti non riciclati. Appositi impianti garantiscono la raccolta del percolato (il liquido inquinato che si produce con il passaggio dell’acqua) e del biogas, il quale viene convogliato in una piccola centrale elettrica per produrre energia. Sono i rifiuti indifferenziati a finire nella discarica, dopo essere stati sottoposti ad un pretrattamento, che separa la parte umida ancora presente, e gli elementi di ferro e alluminio.
Quanti sono questi rifiuti? I 77.000 abitanti serviti dal consorzio, producono un totale di 32.000 tonnellate circa di immondizia ogni anno (senza contare l’organico e il vetro che si fermano al Centro di Raccolta in zona industriale a Casale). Di queste, circa 14.000 tonnellate sono rifiuti non differenziati, che vanno in discarica. Il restante 53-54% del totale è composto invece da materiale differenziato, per circa 17.000 tonnellate. I nostri bidoni, però, contengono anche una parte di scarto: quasi il 10% della carta, e il 35% della plastica (in peso) vengono scartati, attraverso un controllo eseguito manualmente su di un carro trasportatore. “Per la carta si tratta per lo più di incuria palese, mentre per la plastica si tratta spesso di un errore in buona fede, dovuto alla difficoltà nel distinguere ciò che è imballaggio e ciò che non lo è”, spiegano i tecnici.
 

 

Rifiuti Totali

Indifferenziato

Differenziato

Rifiuti

̴ 32.000 t/anno

̴ 14.000 t

̴ 17.000 t

 

Scarto

Carta: 10%

Plastica: 35%

I rifiuti portati in discarica, quindi, sono di due tipi: quelli indifferenziati che vengo pretrattati e smaltiti, e quelli differenziati su cui si concentra la fase di recupero. Lo scopo di differenziare la spazzatura è infatti recuperare il materiale dai prodotti dismessi, per dargli nuova vita.
La destinazione dipende dal tipo di materiale: la carta va nelle cartiere, la plastica in una ditta specializzata del Bergamasco e il vetro in una vetreria in provincia di Asti. “Le procedure sono stabilite da un accordo tra l’Anci, l’associazione dei Comuni, e il Conai, il consorzio delle aziende di imballaggio, che fissa il prezzo e il destino dei materiali riciclati e si occupa di prelevare la materia prima dall’impianto di raccolta”, spiega l’ingegner Borlasta.
Differenziare conviene? Per l’ambiente è cosa certa, mentre per il portafoglio occorre fari i conti. Il materiale differenziato viene rivenduto come materia prima, cui spetta un contributo: “dalle 17.000 tonnellate di differenziata, ricaviamo circa 500.000 €”. Una cifra che compensa solo in parte i costi di raccolta, lavorazione e impianti che servono per gestire tutta la filiera, con una spesa di circa 2.800.000 euro/anno. Ma sempre di compenso si tratta.
I conti, però, non sono finiti, se non si considerano sanzioni e penalità. In primo luogo, esistono degli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti per legge: il 60% per il 2012, il 65% per l’anno venturo. “I comuni del Consorzio sono a circa il 54%. Casale è al 55% circa, mentre nel comprensorio si va da Comuni molto virtuosi (con punte del 70-75%), ad altri fermi al 22% perché in ritardo nell’adottare il nuovo metodo di raccolta (Moncalvo e Ticineto), ora in partenza”. Ebbene: la Legge Regionale fissa una sanzione “di 0,3 € ad abitante, per ogni punto percentuale di differenziata sotto i limiti di legge”; cioè 6 punti di differenza (60% meno 54%), da moltiplicare per 0.3euro. Contando su 77.000 abitanti, si ottiene una sanzione di circa 140.000 euro, che la Regione può richiedere ai Comuni se i risultati restassero questi.
 

Obiettivi di raccolta differenziata

Stato attuale nel Consorzio

Sanzione per abitante

60 %

54 %

0,3 € per ogni punto mancante

Non è tutto. Il Conai esegue ogni mese dei controlli a campione sui lotti di materiale riciclato consegnati: se nel materiale (carta, plastica o vetro) è presente un livello di impurità superiore al 4% (un dato bassissimo, ci viene detto) il lotto viene declassato, e sopra al 15% si azzera il contributo su tutto il materiale conferito, secondo il seguente schema:

IMPURITA’

CONTRIBUTO

390 € /t €EE

4% – 15%

190 € /t

> 15%

0 €

Tra tante cifre, non si perda però il dato essenziale: il riciclaggio dei rifiuti compie un piccolo miracolo, trasforma i rifiuti in risorse. Ma funziona se tutti sono responsabili: i cittadini, che devono differenziare la spazzatura ed evitare scarti e impurità; e i politici, da cui dipende la scelta del sistema di raccolta, che deve essere improntato alla migliore capacità di differenziare i rifiuti. La mole di dati disponibile consente di fare valutazioni alla luce di esperienze già maturate altrove.
I cancelli della discarica Bazzani furono aperti nel 1996, con una scelta impegnativa dell’Amministrazione, quando arrivavano circa 40.000 tonnellate di rifiuti all’anno. La svolta del 2008, con l’adozione del sistema di raccolta differenziata porta a porta, ha fatto crollare la quantità di rifiuti smaltiti a meno di 20.000 tonnellate, prolungando la vita della discarica per altri 5 anni da oggi. Nel bilancio di costi e ricavi va considerato anche questo: una prospettiva ampia, a lungo termine, innescata dal circolo virtuoso. E se a volte la differenziata fa sorgere polemiche, si pensi a quante ce ne sarebbero, se si dovesse aprire subito un’altra discarica così.

 

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