Cooperative in cerca d’autore
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Stefano Musso - redazione@alessandrianews.it  
29 Ottobre 2012
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Cooperative in cerca d’autore

Le cooperative a Casale, tra ristrettezze economiche e cambiamenti del mercato del lavoro. Un colloquio con la Ginkgo Biloba ed il sindacato

Le cooperative a Casale, tra ristrettezze economiche e cambiamenti del mercato del lavoro. Un colloquio con la Ginkgo Biloba ed il sindacato

CASALE MONFERRATO – Che succede al prefisso cum-? La particella “con-”, che indica lo “stare insieme” e si unisce a formare termini collettivi, sta venendo meno al suo ruolo? Nel caso della parola “co-operativa” la domanda è lecita: il termine significa “operare con”, “lavorare insieme” e nel diritto rappresenta una società costituita per giovare ai soci che ne fanno parte. 
Bianche, rosse e di ogni razza, le cooperative hanno fornito negli anni i più svariati servizi e funzioni sociali, ma oggi sono sottoposte a dure sollecitazioni: della crisi e dei cambiamenti nel mercato del lavoro.
Tra le cooperative nate nei decenni passati, con fini socialmente utili (o presunti tali) e le nuove forme di assunzione predilette dagli enti locali e non solo, c’è un abisso. Tanto che nel vocabolario di un giovane ventenne, l’espressione “lavoro in cooperativa” è spesso sinonimo di precarietà. Qual è la situazione a Casale?

La Cooperativa Ginkgo Biloba ha spento quest’anno le 25 candeline. La società, che prende il nome da una pianta proveniente dalla Cina, è una cooperativa sociale di tipo B: prevede cioè l’inserimento nell’organico (attualmente circa quindici persone) di almeno un 30% di persone svantaggiate.
Le sue attività storiche sono il giardinaggio e la cura della aree verdi, per grandi e piccoli interventi: tra i suoi principali committenti si annoverano il Comune di Asti e il Parco del Po. Ma la cooperativa interviene anche nella gestione degli eventi pubblici (come la Festa del Vino e le Sagre), nel trasporto dei disabili per conto dell’ASSL e, da ultimo, nella gestione dei bidoni seminterrati e degli eco-bank, svolta per conto dei Comuni di Casale, Valenza e Alessandria.
Avete risentito di cambiamenti negli ultimi anni? Lo chiediamo ad Armando Pretto, attuale presidente della cooperativa: “I 25 anni di attività sono stati un traguardo importante, reso possibile dal buon livello dei servizi offerti e dal fatturato. Da almeno due anni, però, incontriamo difficoltà dovute a diversi fattori”
Quali? “Sicuramente ci sono meno soldi; ma vi è anche la tendenza degli enti pubblici a indire gare, anziché procedere per assegnazioni dirette, a cui noi, in quanto coop. di tipo B, potremmo accedere. Scontiamo poi il fatto che è sempre più difficile riscuotere i crediti in tempi ragionevoli.”
E’ diffusa oggi la percezione che le aziende e gli enti pubblici, anziché assumere, diano in appalto dei servizi alle cooperative, con conseguente precarietà dei posti: cosa ne pensa? “Nel nostro caso, la situazione è diversa. Noi assumiamo persone che lavorano per noi, ed operano in tutti i nostri cantieri. Quindi non accade che un ente o un’azienda che non intende assumere un lavoratore, lo indirizzi a noi in quanto assegnatari di un appalto.” La situazione, però, è di certo variegata.

La voce del sindacato. “Il socio-lavoratore oggi è diventato più ‘lavoratore’ che ‘socio’, cioè è assimilato a tutti gli effetti ad un lavoratore subordinato”, afferma Cristiano Montagnini, responsabile provinciale della CISL per le cooperative sociali.
Dal punto di vista sindacale, che guarda il mondo del lavoro dipendente con l’ottica dei lavoratori e delle lavoratrici e dei loro aspetti contrattuali, la situazione si è evoluta in questo modo: “Il mondo cooperativo sorse per fini sociali, ma l’evoluzione del mercato del lavoro modificò lo status di fatto dei soci, fino a che una legge dello Stato chiarì che il socio è equiparabile ad un lavoratore subordinato. A mio parere, ciò ebbe anche effetti positivi, quali il sorgere di una normativa nazionale di riferimento e l’accesso ad un contratto collettivo nazionale. In anni recenti, però, la crisi e ulteriori cambiamenti hanno messo in crisi anche questo settore, che era un punto di riferimento per molte persone.”
Il lavoro per cooperativa si basa sugli appalti: cosa succede se la cooperativa per cui si lavora perde l’appalto a cui si era destinati? “Esiste una normativa di riferimento”- prosegue Montagnini – “Di solito, quando c’è una variazione di appalto, i lavoratori mantengono il lavoro che svolgono sotto la nuova cooperativa. A meno che non ricevano e accettino altre offerte fatte dalla cooperativa in cui erano inseriti.”
Molte cooperative risentono pesantemente dei tagli imposti al settore pubblico e della mancanza di liquidità dei privati. Qual è la vostra percezione del fenomeno? “Se non ci fossero stati gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione in deroga) il dramma per il settore della cooperazione (sociale e non) sarebbe ancora più grave.” In termini più pratici: “Oggi un lavoratore in cooperativa a tempo pieno guadagna circa 900 € al mese; con la mancanza attuale di lavoro, le ore si sono riducono, ma almeno esiste la tutela della cassa integrazione che garantisce un minimo di salario. Questo ha tamponato la situazione.”
Come si prospetta il futuro? “Auspichiamo prima di tutto il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, in mancanza di un’immediata ripresa. E poi, soprattutto, pensiamo che una ripresa vera possa venire solo attraverso la concertazione, cioè con un’ampia progettualità in cui tutte le parti si trovino sedute insieme per trovare soluzioni di rilancio del settore. Imprese cooperative, Stato e sindacato: nessuno può trovare la soluzione da solo”.

In momenti di difficoltà sopravvive chi sa reinventarsi. E in una società in crisi, la strategia univoca è rischiosa: fallita quella, tutti a casa. Per questo, il ruolo delle cooperative può essere utile, in quanto risposta diversa al modello aziendale tradizionale. Un ruolo, però, che può giovare se sa mantener fede alla sua idea di fondo: produrre lavoro per molti, anziché utili per pochi. Senza tornare a ideologie novecentesche. Ma nella convinzione semplice che si lavora “per” qualcosa, ma anche “con” qualcuno.

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