Collegio Universitario: Studente Cercasi
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Stefano Musso - redazione@alessandrianews.it  
2 Dicembre 2012
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Collegio Universitario: Studente Cercasi

Struttura semi sconosciuta del panorama casalese, il Collegio Cesare Pavese è incerto sul suo futuro

Struttura semi sconosciuta del panorama casalese, il Collegio Cesare Pavese è incerto sul suo futuro

CASALE MONFERRATO – “Non siamo a conoscenza di tale realtà”, è netta la posizione dell’Edisu, l’Ente per il Diritto allo Studio della Regione Piemonte. Di cosa stiamo parlando? Nove camere arredate, con bagno personale, due splendidi saloni per lo studio, 400 mq di superficie. Una struttura inaugurata nel 2010, ma mai davvero decollata.
Siamo a Casale, lato destro di via Alessandria per chi viene dal centro: il lungo muro un po’ scrostato sembra quello di un palazzo vuoto. Come ce n’è tanti a Casale: la Caserma, l’ex carcere, il fondo di via Cavour, varie aree industriali. Ma questo no: è un Collegio Universitario.
Intitolato a Cesare Pavese, lo scrittore che qui risiedette negli anni della Seconda Guerra Mondiale; il convitto si trova nel grande complesso Trevisio, donato nel lontano 1626 da Andrea Trevigi alla città, affinché fosse usato a fini educativi. In sintonia con questa vocazione, l’Ente che lo gestisce tentò la carta della residenza universitaria, in coincidenza con lo sviluppo a Casale della sede universitaria distaccata di Economia. Una scelta coraggiosa, ma non ripagata da un adeguato utilizzo: la struttura – a detta degli amministratori – può contare su circa due persone fisse all’anno, tranne l’eccezione dello scorso anno, quando vi transitò un gruppo di studenti di infermieristica. Così, a fronte di un investimento di 250.000 euro, i ricavi sono attualmente in perdita.
Non è il solo problema: “Il suo futuro è legato a quello dell’università casalese”, dice Pietro Portalupi, presidente dell’Ente Trevisio. E’ di questi giorni l’annuncio di un possibile ridimensionamento dell’Università di Casale. Che fare? “”Dovremmo aprire ad altri utenti”- prosegue il presidente Portalupi – “ma sempre nell’ambito dell’istruzione”. Con un’ambizione: “creare un ambiente per lo studio, destinato anche ai tanti studenti di scuola superiore che vivono in città, con un zona per recupero e aiuto allo studio, sul modello di Portofranco a Milano”.
Anche se la struttura manca di una cucina, i locali meritano certamente di essere valorizzati. L’assenza di un collegamento con l’Edisu, punto di riferimento per la gestione dei collegi universitari in Piemonte, pesa sul numero di utenti. Sollecitati, i loro uffici rispondono che: “La scelta delle strutture per il nostro servizio abitativo è compito della Regione”. Eppure l’Ente Trevisio, cui appartiene il Convitto Casalese, è una struttura autonoma ma con un consiglio nominato da Comune, Ministero e, appunto, Regione Piemonte. Il motivo del mancato collegamento con la rete dell’Edisu, dunque, non è chiaro.
Evidenti, però, sono gli altri fattori che finora hanno limitato l’uso della struttura:
– l’organizzazione: l’Ente non ha una struttura amministrativa sempre operativa, il che indebolisce l’operatività stessa del Collegio ;
– la carenza di fondi: dato endemico di ogni struttura pubblica o semi-pubblica, tanto che l’Ente ha faticato per mantenere aperta la scuola media Trevigi, retrostante. Le recenti dismissioni di alcuni lotti dell’edificio, forse, potranno arginare il problema;
– la comunicazione: pochi cittadini casalesi sono a conoscenza del collegio; forse nemmeno tutti gli studenti. Un aspetto, questo, su cui è possibile lavorare anche in assenza di fondi.
Ciò che conta è la volontà e l’iniziativa. In tempi di risorse scarse, sarebbe un peccato sprecare quelle che abbiamo.

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