Il menù di Natale a km “0”
Se scegliamo i piatti della tradizione, possiamo andare ad acquistare i vari ingredienti da chi li produce, guadagnandone in freschezza, genuinità e sul prezzo. Senza contare poi che darete unaiuto alleconomia locale...
Se scegliamo i piatti della tradizione, possiamo andare ad acquistare i vari ingredienti da chi li produce, guadagnandone in freschezza, genuinità e sul prezzo. Senza contare poi che darete un?aiuto all?economia locale...
Ma rinunciando ai cibi locali, rinunciamo anche a qualità ed economicità, che in tempo di crisi non andrebbe sottovalutata. Si perché tradizione vuol anche dire poter andare ad acquistare i vari ingredienti da chi li produce, conoscendo così il luogo di provenienza il metodo di produzione e non solo, ne guadagnerete infatti anche in freschezza, genuinità e sul prezzo. Senza contare poi che darete un’aiuto all’economia locale… ecco dunque perché ho scelto di proporvi un menù tutto tradizionale.
Come antipasto vorrei proporvi delle deliziose acciughe al verde seguite da flan di cardi gobbi di Nizza e peperoni in bagna cauda.
Per quanto riguarda i primi invece potreste esordire con dei gustosi “Tajarin” con fegatini ed un bel risotto al radicchio.
Sicuramente giunti a questo punto sarete abbastanza sazi quindi per star leggeri sarebbe meglio evitare sontuosi bolliti o fritti misti; sostituendoli magari con un buon cappone di Morozzo ripieno.
A questo punto per concludere nella migliore tradizione piemontese una bella fetta di torta di nocciole seguita da una buona panna cotta è quello che ci vuole.
Spero di avervi dato qualche idea, Buon Natale e a presto