Un casino… di riflessioni
A seguito di un evento così importante come le recentissime elezioni politiche, abbiamo deciso di sottolineare unaltra caratteristica del nostro progetto editoriale: il commento e la riflessione. Proponiamo numerosi interventi di opinione che, da prospettive anche molto differenti, affrontano diversi aspetti del risultato elettorale
A seguito di un evento così importante come le recentissime elezioni politiche, abbiamo deciso di sottolineare un?altra caratteristica del nostro progetto editoriale: il commento e la riflessione. Proponiamo numerosi interventi di opinione che, da prospettive anche molto differenti, affrontano diversi aspetti del risultato elettorale
EDITORIALE – Al pari della velocità della cronaca (anche della cronaca politica), crediamo sia necessario dedicare spazio all’approfondimento, al rallentamento e alla riflessione. Per capire meglio e di più i fenomeni politici, economici e culturali dei quali, altrimenti, rischiamo di essere solo “vittime”.
Avremmo potuto proporre, a questo punto, una nostra analisi sviluppata internamente alla redazione, magari affrontando nel dettaglio temi come:
- la leadership del Partito Democratico si è dimostrata all’altezza? Bersani ha vinto le primarie ma è poi stato in grado, come annunciato, di valorizzare il compagno di partito Renzi per affrontare meglio le sfide della campagna elettorale?
- il programma del Partito Democratico è risultato chiaro agli elettori di centro-sinistra? Ampi spazi “di sinistra” sono stati occupati da soggetti altri (Rivoluzione Civile, M5S…) svuotando credibilità al progetto del PD?
- la rimonta di Berlusconi e del PdL ha dello straordinario. Tutto merito suo e delle sue – ormai classiche e prevedibili – “sparate” o c’è stata un’attesa immobile del PD che ha sensibilmente contribuito alla rimonta?
- il rapporto tra Grillo e il “suo” movimento: Beppe Grillo ha spalancato un portone ai giovani del M5S ma sarà capace di fare un passo indietro, a brevissimo, in modo da lasciare al movimento lo spazio per crescere e costruirsi un’identità, anche multipla, lontana dal leader i cui toni e modi rischiano di mettere in secondo piano il progetto?
- il voto al M5S ha più a che fare con la protesta o con la speranza? Il M5S porterà più di 150 nuove facce in Parlamento. Molti giovani, altrettante competenze? Saranno capaci di operare senza che la rabbia o la fretta comprometta la lucidità?
- il risultato della Lista Monti è da considerarsi un flop del progetto o un flop di immagine (i tecnici che diventano politici…)? Oppure era il massimo che un Governo tecnico poteva pensare di ottenere (riuscendo, per altro, a prosciugare le basi elettorali di Fini e Casini)?
- ora cosa succederà? Tutti si lanciano in avventurose proposte di alleanza con i “grillini” ignorando che lo stesso M5S si è detto estraneo alla logica dell’accordo. Che tipo di mediazioni si troveranno al Senato? Proposta per proposta o si stabilirà un dialogo solo tra forze politiche tradizionali (PD, PdL e Monti)? Queste ultime tenteranno di escludere le energie fresche del Movimento?
- l’ingovernabilità, i mercati, lo spread, l’autorevolezza in Europa e nel mondo…
Noi ci sentiamo un organo di stampa aperto (ce la mettiamo tutta, per lo meno) e riteniamo che il nostro territorio esprima intelligenze e competenze preziose, da valorizzare e mettere in dialogo tra loro. Per queste ragioni si è deciso di lanciare un appello al commento politico (alla partecipazione, in qualche modo) ad un gruppo ampio di opinionisti che rappresentasse diverse sensibilità politiche e intrecciasse numerose storie personali, anche molto differenti.
Agli stimoli elencati sopra hanno risposto diverse “penne” della provincia di Alessandria che, assieme ad altre che le hanno precedute e quelle che si aggiungeranno, compongono un’ampia e fluida risorsa, non tanto e non solamente per il nostro giornale ma per la realtà culturale e politica del territorio tutto.
Viviamo tempi in cui il bisogno di indignarsi e di protestare si avverte ovunque. E’ naturale (aggiungerei anche sano e bello) che ci si avvicini a progetti “di pancia”, in certi momenti. Senza fasi di riflessione e “di testa”, però, tutto diventa più confuso (anche i valori che consideriamo più profondi), più lento e ne derivano soluzioni meno efficaci.
Confesso… di Walter Fiocchi
Beppe alla riscossa di Ermanno Cecconetto
Semplicità di Nicola Mandirola
La sinistra disunita perde e scompare di Fabio Scaltritti
L’Italia ad un bivio tra sviluppo e catastrofe di Guido Ortona
Elezioni politiche: questione di numeri di Vito Fragnelli
L’irrilevanza di Mario Monti di Giancarlo Patrucco
Anatomia di un voto contro il Terzo Valico di Movimento No Tav / Terzo Valico
Voto e mi vendico di Agostino Pietrasanta
Risultato elettorale e ingovernabilità prevedibili di Patrizia Nosengo
“Siamo sinceri, abbiamo perso” di Germano Marubbi
“Il commento lo hanno fatto i mercati” di Fabrizio Riva (Confindustria)
Non sorprendiamoci troppo, per favore! di Giuseppe Rinaldi
Amara constatazione di Angelo Marinoni
Coriandoli in quaresima: pillole di riflessione di Luca Tolace
Un’alleanza in nome della green economy di Pier Luigi Cavalchini
Finalmente una scossa! di Nuccio Puleio
Game over per il Partito Democratico? di Dario Siess
Libera uscita di Dario Fornaro
Sul ponte sventola bandiera bianca di Marco Ciani