Piazza Mazzini a Casale: necessari nuovi lavori?
vorrei sollecitare la riflessione dei lettori sul progetto di rifacimento di Piazza Mazzini, anche perché non c’è stata un’occasione di discuterne in un’assemblea pubblica.
Una considerazione banale: erano necessari nuovi lavori pubblici in Piazza Mazzini? Molti quartieri della città avrebbero bisogno di una sistemazione dello spazio pubblico e di un miglioramento degli arredi. Certo, ogni amministrazione vuole lasciare il segno, soprattutto se a fine mandato…
Ma quel che più conta sono due considerazioni in merito al progetto: primo, le luci. I lampioni esistenti sembravano molto adatti al contesto storico in cui sono inseriti, e per di più sono stati recentemente ammodernati, rendendo l’impianto anche efficiente dal punto di vista energetico. Valeva la pena sostituirli con design ultramoderni?
Secondo, ed è questo il dato più importante: togliere le panchine dal centro della piazza, relegandole in un angolo. E’ la politica dell’ “igiene pubblica”‘ che tanta strada ha fatto in questi anni: pensare che le piazze vuote e “ripulite” siano sinonimo di decoro.
Un costume nato nei centri commerciali, ed esteso a molte “città museo” che vedono così svuotarsi le strade dai loro abitanti, perché trasformate in spazi artificiali per turisti e viaggiatori. (Venezia, per fare un esempio, ha perso decine di migliaia di abitanti in pochi anni).
Questa scelta è un rifiuto della “città all’italiana” e della “piazza” così come è nata in questo Paese. Essa ha al centro l’idea di essere un posto di incontro tra persone, spazio “abitato”.
Una piazza all’italiana che, con il vuoto e la difesa “estetica” degli spazi ravvisabile nel progetto, viene probabilmente tradita… proprio illudendosi di salvaguardarla.