Cosa insegna la scuola?
Educare nella società della globalizzazione: si è svolto venerdì 12 aprile a Casale lincontro pubblico con Edoardo Mantinelli, uno dei protagonisti della scuola di don Milani. Molte domande e qualche risposta su come e perché deve cambiare oggi la scuola
Educare nella società della globalizzazione: si è svolto venerdì 12 aprile a Casale l?incontro pubblico con Edoardo Mantinelli, uno dei protagonisti della scuola di don Milani. Molte domande e qualche risposta su come e perché deve cambiare oggi la scuola
Martinelli è stato allievo di Don Milani e poi coautore della famose “Lettera ad una professoressa”; da quell’esperienza parte, per parlare dell’oggi.
Tra gli anni ’50 e ’60, un tempo in cui l’Italia era contadina, emerge la storia di quell’educatore che finì in un paesello di montagna, Barbiana, e lì fece una cosa modernissima: fondò una scuola che accoglieva i ragazzi che la scuola ufficiale rifiutava o bocciava e ne faceva degli uomini capaci di affrontare lo studio e la vita.
Come? – si chiesero i direttori didattici che nel ’63 lo chiamarono a raccontare la sua idea. Con una didattica attiva, in primo luogo. Che comincia dal concreto, dalla curiosità, dall’esperienza e poi va verso la teoria. Ma anche con una didattica che non mira a inculcare nozioni, ma a fornire gli strumenti per accedere alla cultura. E ancora con viaggi all’estero e valorizzazione della attività sociali. Una bomba per la gerarchica e tradizionale scuola del tempo, ma vicina alla pratica delle scuole attuali.
O no? “Molto è stato recepito dei metodi di don Milani, ma non lo spirito”, afferma Mantinelli. L’educazione è infatti un qualcosa in evoluzione continua, mentre a scuola si insegnano spesso cose che non hanno più un rapporto con la realtà. “Una scuola fine a se stessa”, è questo il rischio che corre l’istruzione oggi, come ieri.
Il messaggio di Barbiana, quindi, ripropone oggi questo tema: “partire dal contesto di realtà, e da lì scegliere metodi e strumenti.” Se la scuola sembra non fornire più gli strumenti per trovare un lavoro e costruirsi una vita, bisogna guardare al nuovo contesto: un mondo fatto di informatica e di nuovi stili di vita; una geografia dove i protagonisti sono la Cina, il Brasile, l’India. Come può la scuola non cambiare i suoi obbiettivi?
La scuola deve andare “oltre le discipline”, per ritrovare i suoi obiettivi. Uno tra tutti: “cosa vuoi fare della tua vita, ragazzo?”
Il messaggio, come vedete, è di quelli che durano.