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Indagati in Regione, a breve i primi interrogatori. Il Pd:”chiariremo tutto”
Confronto oggi in Regione tra i consiglieri del gruppo Pd dopo la notizia degli avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali, tra cui l'alessandrino Rocchino Muliere (Pd) che dichiara: Sono tranquillo, mi viene contestata una cifra di 3.800 euro in due anni, nessuna spesa personale. Tra gli indagati anche Marco Botta (Fratelli d'Italia), che non commenta, e Michele Formagnana (Pdl)
Confronto oggi in Regione tra i consiglieri del gruppo Pd dopo la notizia degli avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali, tra cui l'alessandrino Rocchino Muliere (Pd) che dichiara: Sono tranquillo, mi viene contestata una cifra di 3.800 euro in due anni, nessuna spesa personale. Tra gli indagati anche Marco Botta (Fratelli d'Italia), che non commenta, e Michele Formagnana (Pdl)
I grillini fremono (anche Davide Bono è finito nelle maglie dell’indagine della procura e qualcuno dalla base chiede la testa del primo consigliere indagato), il Pdl promette di restituire i soldi, il Pd fa i conti al proprio interno. Subito dopo la notifica degli avvisi, il capogruppo del Pd in consiglio regionale Aldo Reschigna, gioca la carta della dimissioni.
“Sono state respinte – dice però l’alessandrino Rocco Muliere – ed è stata riconfermata la fiducia da parte del gruppo”. La parola d’ordine è “aspettare”, per avere un quadro più chiaro della situazione e delle accuse che, al momento, sono quelle di peculato e di finanziamento illecito dei partiti. Sollevano gli animi le parole del procuratore capo Giancarlo Caselli sulla necessità di “valutare le singole posizioni perchè ci sono diversi livelli di gravità e responsabilità”.
Tutti gli indagati saranno infatti ascoltati dalla magistratura nel giro di pochi giorni.
La linea di “difesa” comune è che la legge regionale sui rimborsi delle spese di rappresentanza era piuttosto nebulosa prima del giro di vite introdotto con la legge nazionale del dicembre 2012. Non sarebbe stato chiaro quali spese erano ammissibili al rimborso e quanto fosse elastico il concetto di “spese di rappresentanza”. Così, dentro, ci sono finiti gli scontrini per ristoranti, macellerie, borse e cravatte. “Nel mese di maggio saremo ascoltati e ci sono le basi per un chiarimento”, conferma il consigliere del Pd che, tuttavia, non nasconde certo l’amarezza. “La magistratura ha fatto il suo dovere, io ho la massima fiducia”, ripete, come un mantra.
Preferisce non rilasciare dichiarazioni Marco Botta di Fratelli d’Italia fino a che l’indagine non sarà conclusa.