Tribunali: la commissione del Senato non riceve gli avvocati
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Stefano Brocchetti - redazione@tortonaonline.net  
6 Settembre 2013
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Tribunali: la commissione del Senato non riceve gli avvocati

Si attendeva qualche sviluppo da Roma ieri, per i tribunali di Tortona, Acqui Terme, Casale Monferrato e della altre città del Piemonte coinvolte nel ridisegno della geografia dei presidi giudiziari, ma i delegati degli ordini professionali non sono stati ricevuti dalla commissione giustizia del Senato

Si attendeva qualche sviluppo da Roma ieri, per i tribunali di Tortona, Acqui Terme, Casale Monferrato e della altre città del Piemonte coinvolte nel ridisegno della geografia dei presidi giudiziari, ma i delegati degli ordini professionali non sono stati ricevuti dalla commissione giustizia del Senato

 PROVINCIA – Nulla di nuovo da Roma, i tribunali delle città della provincia di Alessandria, escluso il capoluogo, sono prossimi alla chiusura. Si attendeva qualche sviluppo da Roma ieri, giovedì 5 settembre, per i tribunali di Tortona, Acqui Terme, Casale Monferrato  e della altre città del Piemonte coinvolte nel ridisegno della geografia dei presidi giudiziari, ma non si è mosso nulla. Premesso che non veniva riposta nemmeno dagli stessi avvocati grande fiducia nell’appuntamento che gli ordini delle varie città avevano richiesto alla Commissione Giustizia del Senato,  il fatto stesso che però non sia stata nemmeno dato seguito all’incontro, citando come impedimento il poco preavviso avuto,  lascia intendere che le sorti dei tribunali sono ormai segnate e il prossimo 13 settembre le strutture saranno formalmente chiuse, con una proroga di due anni per portare avanti i processi in corso. Unica eccezione, il tribunale di Alba, dato che il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri mercoledì ha annunciato alla commissione competente della Camera di avere recepito le eccezioni di specificità e concesso cinque anni di proroga.

Per Tortona, l’attività andrà in esaurimento quanto prima, entro fine 2013, poichè i nuovi processi si terranno ad Alessandria direttamente, mentre quelli in corso daranno seguito al palazzo di giustizia di Tortona alle sole udienze già fissate, mentre quelle successive si terranno ad Alessandria. Gli avvocati tortonesi si dicono infine sorpresi della decisione di trasferire ad Acqui Terme e non ad Alessandria i procedimenti penali con giudice monocratico. In attesa di sapere se l’ultima parola sulla sopravvivenza del tribunale sia detta: Per gli altri tribunali non resta molto e il paradosso tortonese è il fatto di venire chiuso per via della troppa efficienza, come spiega il presidente dell’ordine degli avvocati locale Enrico Zani: “E’ un paradosso, ma se Tortona avesse avuto più cause pendenti e più organico in termini di magistrati, probabilmente la sua attività sarebbe proseguita, come accade ad esempio ad Acqui Terme. Tortona invece ha adottato un protocollo sperimentale di procedura che ha ridotto al minimo le tempistiche processuali e quindi le cause pendenti sono pochissime. Inoltre l’organico dei giudici è ridotto a due, per cui è molto più agevole chiudere la struttura, che non se fossero rimasti in organico i cinque magistrati. Si può al limite confidare nelle difficoltà logisitche degli spazi al tribunale di Alessandria, ma la presidente del tribunale del capoluogo ha ipotizzato un trasferimento degli ufficiali giudiziari che potrebbero quindi liberare alcuni uffici adiacenti al tribnuale. Stiamo pensando con il sindaco di Tortona ad un’ulteriore lettera, per non lasciare nulla di intentato, ma sinceramente credo che si potrà ben poco”.

 

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