Da Casale, in cammino verso Roma
Prosegue lavventura del CAI di Casale lungo la via Francigena. Terza tappa da Sarzana a Siena: alla ricerca della ragioni del camminare. Partiti il 5 settembre, arriveranno a destinazione il 28 settembre
Prosegue lavventura del CAI di Casale lungo la via Francigena. Terza tappa da Sarzana a Siena: alla ricerca della ragioni del camminare. Partiti il 5 settembre, arriveranno a destinazione il 28 settembre
CASALE MONFERRATO – Ma chi te l’ha fatto fare? Se lo saranno chiesti almeno una volta i camminatori in marcia sotto il sole tra i colli e i sentieri della Toscana. E’ ripartita infatti l’avventura della Via Francigena, promossa dalla sezione del C.A.I. di Casale Monferrato, per festeggiare i 150 anni della storica associazione alpinistica. L’itinerario, dalle Alpi a Roma, ha introdotto una significativa variante: nel tratto tra Torino e Sarzana si è scelta la strada collinare Superga-Crea come alternativa alla più trafficata via della pianura vercellese: passando così per Casale e il Monferrato.
Dopo aver percorso, in primavera, le tappe Moncenisio-Casale e Casale-Sarzana, i partecipanti sono ora in cammino lungo il tratto toscano (5/9 – 14/9), da Sarzana a Siena, attraverso Lucca e San Gimignano. Pochi giorni di stop, e si ricomincia per l’ultima parte, con destinazione Roma: arrivo previsto il 28 settembre prossimo.

C’è inoltre la scoperta di luoghi naturali e architettonici di assoluto valore: i boschi dell’Appennino e i borghi della lunigiana; le grandi città rinascimentali e i cascinali in pietra dal fascino antico. Nel cammino della Francigena, infatti, sono proposte visite guidate e momenti di accoglienza, grazie al supporto delle sezioni CAI sparse lungo lo Stivale, dando così la possibilità di essere accompagnati da gente del posto.
A queste motivazioni, si aggiunge un indubbio merito del CAI Casale per i 150°: l’aver aperto il nostro territorio verso l’esterno, proiettando il Monferrato in un percorso di rilevanza (non solo) nazionale. Che si faccia per il puro piacere di viaggiare, o col coraggio di confrontarsi con persone e città diverse dalla propria, c’è ancora una ragione alla base del cammino, che ogni alpinista sa bene: trasformare un itinerario geografico in una storia di persone. E in una sfida.