Rete ospedaliera, da Roma il primo ok. Saitta: “Assumeremo infermieri”
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
15 Gennaio 2015
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Rete ospedaliera, da Roma il primo ok. Saitta: “Assumeremo infermieri”

È arrivato dal ministero il primo parere positivo alla revisione della rete ospedaliera piemontese: il piano che, in provincia di Alessandria, prevede in sostanza il declassamento degli ospedali di Acqui e Tortona. Migliorano anche i conti della sanità: per l'assessore regionale sarà presto possibile procedere a nuove assunzioni

È arrivato dal ministero il primo parere positivo alla revisione della rete ospedaliera piemontese: il piano che, in provincia di Alessandria, prevede in sostanza il declassamento degli ospedali di Acqui e Tortona. Migliorano anche i conti della sanità: per l'assessore regionale sarà presto possibile procedere a nuove assunzioni

TORINO – È arrivato da Roma il primo ok alla revisione della rete ospedaliera piemontese: il piano che, in provincia di Alessandria, prevede in sostanza il declassamento degli ospedali di Acqui Terme e Tortona. A poche ore di distanza dalla notizia che 39 sindaci del tortonese hanno dato mandato a un avvocato per impugnare la delibera della giunta Chiamparino, nella capitale il direttore della sanità regionale Fulvio Moirano ha incassato un primo via libera dal ministero.

“I vertici tecnici del ministero – ha spiegato Moirano – hanno condiviso l’impianto alla base progetto di revisione della rete ospedaliera, ispirata alla massima sicurezza dei malati attraverso la riduzione della frammentazione dei servizi”. Insomma: meno ospedali, ma più attrezzati.
Moirano ha chiarito che al ministero interessato che la razionalizzazione sia raggiunta “nel suo insieme entro la fine del 2016” e che quindi ci sono “margini di manovra per piccoli spostamenti” dei vari reparti. Il parere tecnico del ministero della Salute verrà formalizzato la prossima settimana dopo l’incontro con i tecnici del ministero delle Finanze.

Soddisfatto l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, secondo cui un primo effetto positivo si avrà sulle assunzioni di nuovo personale. “Da anni ogni legge finanziaria prevede che la spesa per i dipendenti pubblici debba diminuire dell’1,4 per cento rispetto alla spesa effettuata nel corso dell’anno 2004”. Per le Asl del Piemonte, si tratta di una riduzione annuale di 38 milioni di euro, visto che la cifra di partenza era 2,7 miliardi. “In Piemonte questo obiettivo non era mai stato raggiunto – ha affermato Saitta – Ma ora i conteggi provvisori ci hanno confermato che a fine 2014 il contenimento per la prima volta c’è stato”.

“Per questo abbiamo titolo per chiedere e ottenere la modifica del programma di rientro dal debito sanitario che da ormai oltre quattro anni ci impone quell’odioso blocco del turnover del personale e che di fatto ha gravato in particolare su medici e infermieri dei nostri ospedali”, ha detto ancora l’assessore regionale.

“Per la prima volta vediamo davvero la possibilità di dare risposte concrete sull’emergenza del personale, in particolare infermieristico” ha concluso l’assessore Antonio Saitta, precisando che per accelerare il più possibile lo sblocco del turnover si potrebbe pescare dalle graduatorie degli ultimi concorsi per infermieri espletati in Piemonte.

I sindacati di categoria non se lo sono fatti ripetere due volte. “È di certo un passo avanti – ha commentato Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, una delle sigle sindacali degli infermieri – Ora però le assunzioni vanno fatte subito, non fra un mese, non fra una settimana, ma domani”.
“In più – ha aggiunto Delli Carri – chiediamo, insieme alle altre sigle sindacali, all’assessorato alla Sanità la convocazione di una riunione per affrontare insieme i problemi legati al riordino della rete ospedaliera del Piemonte”.

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