Bauli: prove di trasferimento per cinquanta dipendenti
Una cinquantina di dipedenti Bistefani sarebbero pronti a trasferirsi in prova a Verona in cambio di alloggio e incentivo. Intanto Bauli si è impegnata a trovare un imprenditore pronto a rilevare lo stabilimento di Villanova, con l'aiuto della Regione
Una cinquantina di dipedenti Bistefani sarebbero pronti a trasferirsi ?in prova? a Verona in cambio di alloggio e incentivo. Intanto Bauli si è impegnata a trovare un imprenditore pronto a rilevare lo stabilimento di Villanova, con l'aiuto della Regione
Per quanto riguarda il trasferimento dei dipendenti, da Villanova a Verona, già da luglio, l’azienda avrebbe offerto quattro mesi di prova a chi accetterà, offrendo sistemazione ed un incentivo di 200 euro. Per chi accetterà il trasferimento definitivo, invece, l’incentivo sale a 1000 euro. Una cinquantina degli attuali 114 dipendenti avrebbero accettato. “Domani (oggi per chi legge) terremo le assemblee sindacali ed avremo il quadro preciso della situazione” spiega Marco Malpassi di Cgil.
A Torino si è lavorato soprattutto su un altro fronte, quello della riconversione dello stabilimento di Villanova. C’è l’impegno di Bauli a non lasciarlo cadere in rovina, anzi, di fare interventi affinchè possa risultare appetibile sul mercato.
Dall’altro lato, anche gli enti si sono attivati per recuperare fondi legati alla reindustrializzazione. Ci sarebbero circa 1 miliardo di euro messi sul piatto dall’Unione Europea. Di questi una parte potrebbe essere convogliata su Villanova e il casalese.
Si tratta di strumenti come “i bandi regionali per il sostegno all’innovazione e ricerca, le misure sulla competitività e l’efficientamento energetico, finanziati con i fondi europei; le leggi regionali volte a favorire l’insediamento di soggetti provenienti da fuori regione o interessati a incrementare la propria presenza in Piemonte e, ancora, i servizi di sostegno, accompagnamento e assistenza rivolti alla creazione di impresa”. Queste sono infatti alcune delle misure che la Regione Piemonte ha a disposizione per favorire i processi di re-industrializzazione e attrazione di investimenti, presentati durante l’incontro tecnico sul futuro dello stabilimento Bauli.
All’incontro di ieri, a Torino, erano presenti azienda, sindacati, rappresentanti degli assessorati al Lavoro e alle Attività produttive, amministratori locali ed esponenti di FinPiemonte.
L’obiettivo del tavolo, come ha spiegato l’assessora regionale al Lavoro, “è stato condividere con le parti tutti gli strumenti regionali che possono essere messi in campo nel caso si presentino soggetti interessati a insediarsi nel sito produttivo in via di dismissione”.
Si apre uno spiraglio anche per i 19 dipendenti della cooperativa che ha l’appalto per le pulizie e i servizi portineria. La sede della cooperativa è ad Abbiategrasso e i vertici della società avrebbero offerto la possibilità, anche in questo caso, di un trasferimento. “Ma il monte ore settimanale è basso, va dalle 8 alle 12 ore. Lo stipendio è, di conseguenza, rapportato alle ore lavorate. Impensabile un trasferimento in queste condizioni”, fa presente Mario Galati per Cgil. Anche su questo fronte, dopo una iniziale chiusura, c’è però la disponibilità della Bauli a mantenere il servizio almeno nella fase iniziale della chiusura dello stabilimento, anche per garantirne il mantenimento in efficienza.