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“Non pensavo di perdere il controllo”. Resta in carcere l’uxoricida
Resta in carcere, a Vercelli, Kujtim Hasanaj, l'albanese di 49 anni accusato di aver ucciso a coltellate la moglie, dalla quale si stava separando, Elena Seprodi, 48 anni. Oggi conferito l'incarico per l'autopsia. Per la difesa si è trattato di un delitto per motivi passionali
Resta in carcere, a Vercelli, Kujtim Hasanaj, l'albanese di 49 anni accusato di aver ucciso a coltellate la moglie, dalla quale si stava separando, Elena Seprodi, 48 anni. Oggi conferito l'incarico per l'autopsia. Per la difesa si è trattato di un ?delitto per motivi passionali?
La lite, culminata nell’omicidio, era scoppiata nell’abitazione di lui, a Casale, in strada Acqui, venerdì pomeriggio. Ad udire le urla provenienti dall’abitazione erano state alcune lavoratrici di un laboratorio a ridosso della casa. Sono uscite a cercare aiuto, trovando alcuni agenti della polizia municipale, che erano riuniti nella vicina sede della protezione civile. Quando gli agenti sono entrati, insieme ai carabinieri, per la donna non c’era già più nulla da fare. L’hanno trovata riversa in una pozza di sangue. Lui era seduto a fianco, con il coltello ancora in mano. Non ha mai negato di averla uccisa e non ha tentato di scappare. A sua difesa ha detto di essere “profondamente amareggiato”.
La donna si era allontanata dall’uomo solo da qualche settimana, ed era andata a stare del figlio di 24 anni. I famigliari di Elena parlano di un rapporto conflittuale e atteggiamenti violenti, anche in passato da parte del marito. Nonostante la separazione Elena tornava spesso nell’abitazione per dare da mangiare ai gatti, che adorava.
Secondo la difesa, però, la causa scatenante dell’omicidio è stata la scoperta da parte del marito che la donna aveva intrapreso una nuova relazione.
Proprio qualche mese prima la donna aveva aderito alla campagna sui social media “No alla violenza delle donne”.