La Provincia di Baldi: il primo scoglio è il bilancio
Manutenzione strade, turismo, ambiente. Sono le priorità della Provincia che da ieri è ufficialmente entrata nell'era di Gianfranco Baldi, primo presidente di centro destra a sedere a palazzo Ghilini
Manutenzione strade, turismo, ambiente. Sono le priorità della Provincia che da ieri è ufficialmente entrata nell'era di Gianfranco Baldi, primo presidente di centro destra a sedere a palazzo Ghilini
Il centro sinistra divenuto minoranza, anche se in consiglio conta ancora su un numero maggiore di consiglieri, approverà il bilancio? “Sono disponibile a collaborare con tutti. Non ne faccio una questione politica, ma amministrativa”.
Tra le funzioni, appunto, il mantenimento della rete viaria: “c’è una bozza di accordo tra Regione ed Anas affinchè questa possa prendere in carico le ex strade statali. Ma occorre capire a quali condizioni: non possiamo permetterci di cedere la rete principale, su cui sono stati fatti investimenti, lasciando senza risorse le strade minori, che sono in condizioni disastrose. Anas deve garantire la copertura dei mutui in essere e un ritorno sugli investimenti fatti”. C’è da sperare che non nevichi, “o che nevichi solo dove c’è stata l’emergenza idrica”. Anche se il piano neve è predisposto dagli uffici.
Baldi guarda allo sviluppo del settore del turismo come motore per l’economia, anche se la funzione, per effetto della legge di riforma Derio, è di competenza regionale. “La Provincia può avere un ruolo di coordinamento. L’ente è prima di tutto a servizio dei comuni e, nell’ambito di questa delega, può e deve agire. Non è mai stata fatta, ad esempio, una riunione tra i comuni che fanno parte del territorio di Langhe, Roero e Monferrato, dichiarato patrimonio Unesco”. Anche i privati saranno chiamati a fare la loro parte, dice. C’è la convenzione con il comune di Alessandria per la gestione del museo Marengo, scaduta: “valuteremo”, dice.
Sull’ambiente e la vicenda della discarica in fase di approvazione a Sezzadio, “la mia posizione non cambia”. Su questo tema aveva rassegnato le dimissioni da consigliere provinciale: “non erano stati sentiti i comuni”, dice. Ora da presidente “cercheremo di affrontare la questione in termini complessivi”.