L’incontro dopo messaggi “minacciosi”, così la lite è finita a colpi di pistola
Proseguono le indagini di Carabinieri e Polizia, che hanno collaborato all'arresto dell'uomo e della donna accusati di tentato omicidio nei confronti di un 33enne marocchino, per fare luce sui punti ancora in ombra della vicenda
Proseguono le indagini di Carabinieri e Polizia, che hanno collaborato all'arresto dell'uomo e della donna accusati di tentato omicidio nei confronti di un 33enne marocchino, per fare luce sui punti ancora in ombra della vicenda
Restano alcuni punti da chiarire, sentito anche il 45 enne albanese il quale, nell’interrogatorio di garanzia, ha ammesso di aver esploso colpi di pistola, ma in aria, a scopo di intimidazione, ma di non aver ferito lui il 33enne. Nelle ore successive al ferimento, le forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia, hanno acquisito le immagini di alcune telecamere, che sono al vaglio, ma hanno anche ascoltato altri testimoni. Secondo Daja, infatti, nel parcheggio a quell’ora c’erano anche altre persone.
Il ferito, che è stato sottoposto ad intervento chirurgico, aveva fornito qualche sommaria informazione, come il tipo di auto usata dalla coppia, una Audi A 1 bianca, intestata ad una donna. Da quel dettaglio, i carabinieri sono risaliti all’intestataria, la Makmauava, che con il ferito aveva avuto una relazione. Lui le aveva imprestato dei soldi, circa 1.500 euro, e ora ne chiedeva la restituzione. La donna e il nuovo compagno, Daja, sembrano non volerne sapere di sborsare i soldi ed hanno chiesto un incontro “chiarificatore”, dopo qualche messaggio minaccioso, terminato poi con una lite e i colpi di pistola.
I due erano stati fermati quella stessa sera, dalla Polizia, a Nizza Monferrato, ospiti di un amico italiano il quale avrebbe tentato di fornire un alibi per la coppia (alibi rivelatosi poi infondato, tanto che per l’uomo è scattata una denuncia per favoreggiamento). Le indagini non si fermano e abreve saranno sentiti altri testimoni.