Salvo il punto nascite di Casale. La Regione promette: “sarà potenziato”
L'assessore alla Sanità Antonio Saitta assicura che il punto nascite di Casale sarà potenziato. Critico il consigliere di Forza Italia Rossi: Intanto la clinica Sant'Anna resta chiusa
L'assessore alla Sanità Antonio Saitta assicura che ?il punto nascite di Casale sarà potenziato?. Critico il consigliere di Forza Italia Rossi: ?Intanto la clinica Sant'Anna resta chiusa?
Lo sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, rispondendo alla richiesta di comunicazioni sul futuro del punto nascita di Casale effettuata in Consiglio regionale dal capogruppo Pd Domenico Ravetti.
Il Ministero aveva già chiesto alla Regione Piemonte di chiudere il punto nascita perché i parti sono al di sotto della soglia dei 500 previsti: nel 2017 sono stati 399. “Invece la Giunta Chiamparino – spiega Saitta – ha risposto chiedendo una deroga, con l’impegno di definire una nuova organizzazione integrata tra Asl e azienda ospedaliera di Alessandria, finalizzata all’incremento dell’attrattività del punto nascita di Casale. Il progetto prevede entro i prossimi due anni un aumento dei parti a Casale fino a un numero di 550-600 l’anno.
“Ai nuovi direttori generali Brambilla e Centini – aggiunge l’assessore Saitta -, ho assegnato come obiettivo la creazione di un modello di gestione integrato di tipo dipartimentale tra i punti nascita di Casale e Alessandria e un maggiore collegamento tra ospedale e territorio. L’ospedale di Casale resta un presidio fondamentale per l’attività sanitaria della provincia di Alessandria e dunque la Giunta regionale sta lavorando per rafforzarlo”.
Il consigliere di Forza Italia Luca Rossa mette però il dito nella piaga ricordando la vicenda della clinica Sant’Anna.
“Ancora una volta l’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha dimostrato di vivere in un altro mondo. Per lui non esistono problemi nella sanità piemontese e sarebbe pronto a negare criticità anche di fronte all’evidenza. Ne é un esempio la questione della casa di cura Sant’Anna di Casale: da me interrogato per sapere come intenda intervenire al fine di salvaguardare i dipendenti e gli operatori che rischiano il posto di lavoro rimanda al sindacato e al privato il problema, dicendo che é loro responsabilità“.
Rimarca l’esponente di Forza Italia: “Peccato che la riduzione di budget della Clinica S. Anna derivi da una scelta della Regione Piemonte che di fatto sta condannando una parte di questi lavoratori alla disoccupazione. Non regge neppure la sua giustificazione che sacrificando il settore privato, si sarebbe potenziato il pubblico. Infatti é noto quanti reparti hanno chiuso o sono stati ridimensionati nell’Ospedale di Casale”.
Sulla chiusura della clinica erano intervenuti anche i sindacati e, in particolare, Valeria Voltan della Funzione Pubblica Cgil: “A distanza di oltre due anni, nonostante si è passati da dichiarazioni di esubero, licenziamenti individuali, ricorso alla cassa integrazione, alla temporanea chiusura della clinica e alla sua riconversione a struttura psichiatrica, al demansionamento di figure professionali, alla volontà di esternalizzare parte dei servizi della clinica…..siamo ancora a discutere di licenziamenti…. Infatti, dopo innumerevoli incontri tra le organizzazioni sindacali, la clinica e la Cooperativa Sociale Coopera, società indicata dalla stessa clinica come società subentrante e la faticosa intesa trovata con la Cooperativa per l’assorbimento di tutto il personale con le garanzie richieste per i lavoratori, la direzione ci ripensa e comunica alle organizzazioni l’ intenzione di voler procedere con quattro licenziamenti individuali…
Ma come pensa la clinica di sanare la perdita dichiarata con il licenziamento di quattro lavoratori? Come è possibile che la S. Anna sia l’unica clinica privata della provincia di Alessandria a manifestare ancora una perdita così importante nonostante i vari interventi strutturali e i sacrifici fatti dai lavoratori per il mantenimento dei posti di lavoro?
A seguito di quest’ ultima esternazione da parte della S. Anna, della stanchezza psico-fisica di tutto il personale che si è venuta a creare e che da oltre due lunghi anni vive una completa disorganizzazione e di incertezza per il futuro lavorativo, la Funzione Pubblica Cgil ha manifestato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori, non escludendo la possibilità della proclamazione di sciopero e la convocazione della clinica presso l’Ispettorato del Lavoro di Alessandria, al fine di dirimere l’ulteriore criticità emersa.