Giardini diffusi Ponzano capitale del Monferrato
Ambiente Quando la cura del paesaggio non è solo ‘strumento’ per i turisti ma opportunità di crescita
5Sono le dimore storiche che hanno aperto i loro giardini grazie all’iniziativa di un paese entrato a fare parte dei ‘Comuni Fioriti'
La cura del paesaggio non è soltanto uno ‘strumento’ per attirare turisti in cerca del bello, ma può anche essere un’opportunità di crescita di un territorio e un modo per preservarlo alle generazioni future. In sintesi questa è una delle riflessioni generate dal convegno ‘Con le scarpe sporche di terra-il Monferrato come un giardino: prendersi cura del paesaggio, dal cortile ai terreni agricoli’, che si è tenuto sabato mattina all’atelier culturale ‘Al Sagittario’ a Ponzano Monferrato nell’ambito della manifestazione sui ‘Giardini aperti’. Il tutto in un comune che è patrimonio dell’Umanità per i paesaggi vitivinicoli e confina con il Santuario di Crea, anch’esso ‘battezzato’ dall’Unesco, con cinque dimore storiche dai bellissimi giardini.
Gli interventi
Di nuovi approcci al paesaggio ha parlato Roberto Diolaiti, presidente dell’associazione italiana direttori e tecnici pubblici giardini, in funzione dei cambiamenti climatici evidenziando anche come le piante non possano più essere adatte a gestire le situazioni, in quanto attaccabili dai parassiti, suggerendo così la differenziazione di piante e di verde. Successivamente Luca Zanellati, architetto del paesaggio e rappresentante di Comuni fioriti (cui è entrata a fare parte Ponzano) e di Asproflor, si è soffermato sulla ‘permacoltura’ nel giardinaggio urbano, fornendo anche linee guida ad una disciplina che ha portato una nuova nuova visione integrata del verde (da selezionare sulla base dei principi di utilità). Cristiano Raffaldi, architetto del paesaggio di San Salvatore Monferrato, poi, ha parlato del giardino privato e di come si approccia nella gestione e nella ristrutturazione di giardini delle dimore storiche, magari abbandonate su cui si interviene per riqualificare. Gabriele Carenini, monferrino di Rivalba di Valmacca e presidente Cia Piemonte, ha evidenziato il ruolo dell’agricoltore nella manutenzione del territorio, sottolineando come questi, attraverso progetti e collaborazioni con le pubbliche amministrazioni potrebbe occuparsi anche di tagli e potature nell’ottica del paesaggio. Andrea Bertolotti, presidente di Cosmo, in una lettera inviata (non avendo potuto partecipare di persona) ha rimarcato il ruolo delle persone nella gestione della pulizia. «Non si deve sempre dire – ha scritto – il paese è sporco, ma è sporcato, maturando una nuova sensibilità pratica che ci faccia sentire autori nel luogo dove si vive». Non in scaletta, ma gradito è stato il contributo di Patrizia Rossini, responsabile comunicazione delle aree verdi del Comune di Torino.