Le tute blu tornano in piazza, venerdì 14 è sciopero
Dopo sedici anni, i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil tornano in piazza, venerdì 14 giugno, insieme. Tre le manifestazioni, a Milano, Firenze e Napoli. Dalla provincia di Alessandria partiranno quattro autobus, da Casale Monferrato, Novi e Ovada, per raggiungere la piazza di Milano.
Chiedono salari più alti, investimenti sulla sicurezza, un rilancio dell’industria metalmeccanica, «che nell’alessandrino è in una situazione disastrosa», dicono ricordando la crisi dell’industria del freddo di Casale, Bundy, Ilva, Kme a Serravalle Scrivia.
«Vogliamo riportare al centro del dibattito le questioni relative al lavoro, all’aumento dei salari, al rischio delle delocalizzazione – spiega Alberto Pastorello di Uilm – Troppo slogan, da parte della politica, in questi ultimi anni che, alla fine non hanno portato a nulla, se non ad aumentare l’incertezza». Un esempio su tutti: i contratti somministrati: «con il decreto dignità si voleva creare stabilizzazione. Al contrario, anche in Provincia, ci sono aziende in cui il numero degli interinali è maggiore di quello contratti a tempo indeterminato. Le aziende ci chiedono di firmare deroghe, per consentire la proroga dei contratti a termine, tramite le agenzie. Ci troviamo nel dilemma se firmarli o no, garantendo la prosecuzione del lavoro, ma senza tutele», prosegue Pastorello.
Per Salvatore Pafundi di Fim Cisl, «questo non è uno sciopero politico, è ora che il governo apra il dialogo con il sindacato. Su quota 100, reddito di cittadinanza e decreto dignità non c’è stato alcun confronto».
Angelo Paternò, Fiom Cgil, mette l’accento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: «con il salario ci si vive, ma la sicurezza permette di tornare a casa, vivi», ricordando come in Italia ci sia una morte bianca e tre infortuni al giorno.
Irene Navaro